Mestieri
manovale, tagliapietre, fattore in ranch, minatore, ristoratoreLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
Svizzera, Argentina, Stati Uniti d'AmericaData di partenza
1906Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914) Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Dopo la morte del padre, avvenuta in Argentina, Giovan Battista e il fratello Bartolo meditano di emigrare nel paese andino, approfittando delle conoscenze che hanno laggiù.
Insomma lavorai fino a che un bel giorno la mia cara mamma mi scrisse che mio fratello Bartolo se ne voleva andare in Argentina, a qual tempo andava abbastanza bene. Potete immaginare andare in America ero assai contento nello scambio del denaro la Paga giornaliera era di 5 Pesi, il peso valeva 250 lire, perciò sarebbe stato 1250 al giorno era un bel aumento e poi lavoravamo in contratto facevamo 8 opure 10 pesi al giorno secondo il grado dell’operaio. Andai dal mio Capo era un’italiano dell’alta Valtelina, un bravo uomo gli dissi che andavo via e volevo che mi pagasse fuori lui non voleva, mi disse che sperava di tenere qualcuno tutto l’inverno e io ero il perfetto, e mi aumentava di qualche ora di paga, allora ci feci vedere la lettera di mia madre, quando vide che andavo in Argentina non fece più parole e mi pago fuori augurando buona Fortuna. Così al mattino seguente andai a salutare qualche amico e la mia padrona al mio alloggio e salutare la sua bambina aveva solo 14 anni gli promisi scriversi quando ero in America, la bambina mi rispose dicendomi che non dovevo lasciarla che lei pensava tanto a me il suo nome era Anna P. o avuto notizie sue quando ritornai in Italia. Così colla mia borsa sulle spalle partii sempre a piedi per l’Italia dovevo traversare due montagne la cima monte Stelvio, 9 km ad arrivare al Confine e una trentina prima di arrivare a Bormio un paese dell’alta Valtelina ove ho fatto pane e formaggio. Se fossi andato per la strada non ce la facevo ma prendendo sentieri dei contrabandieri o fatto anche qualche miglia di più prima di sera arrivai hai piedi del Monte… andai in una piccola trattoria mangiando un bocone alla belle meglio e gli chiesi se era possibile d’avere un posto da dormire anche se fosse stato nella stalla perché avevo perso il lavoro e non avevo troppa moneta insomma lò fatta da povero, e dovevo fare il Mortirolo per andare a casa gli dissi che ero di Vezza d’Oglio, quella brava gente erano contenti perché conoscevano tanta gente di Vezza, così mi hanno dato una bella stanza, e al mattino mi chiamarono per colazione, mi ricordo bene tra cena e stanza, e colazione due Lire e Mezza sono stati assai onesti. Cosi presi il sentiero per il Mortirolo a Mezzo giuorno ero in un albergo proprio in cima questa Montagna, che come al solito pane e formaggio con quartino di litro, quasi quasi potevo veder terra, insomma alle cinque di sera sull’imbrunire ero a casa.
Il viaggio
Mestieri
manovale, tagliapietre, fattore in ranch, minatore, ristoratoreLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
Svizzera, Argentina, Stati Uniti d'AmericaData di partenza
1906Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914) Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gli altri racconti di Giovan Battista Orsatti
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