Mestieri
operaiaLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
FranciaData di partenza
1937Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976) Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)In visita al marito, prigioniero al Forte d’Hotville, presso Digione, Adele è a sua insaputa coinvolta in un traffico di corrispondenza.
Un giorno, in piena guerra 1942, per ragioni di forza maggiore mi dovetti recare a Digione (300 km da Parigi) sulla Costa d’oro, al Forte di Hotville, in visita privata a mio marito che era stato fatto prigioniero civile per aver collaborato con i partigiani. Portavo una lettera del Signor Console Italiano di Parigi da trasmettere alle autorità del Forte, là c’erano più di 500 prigionieri civili, tutte persone in età compresa dai 20 ai 70 anni compiuti: intellettuali , professionisti, artisti, religiosi, ecc…
Con me, in visita al proprio marito, vi era una cara signora parigina.
Dunque di notte prendemmo il treno Parigi-Milano, affollatissimo […]. Seduti accanto a me alcuni bambini piangevano e siccome nella mia valigia avevo abbondante cioccolato da portare al mio prigioniero, fui felice di regalarne un poco anche a quei cari piccini.
Arrivai a Digione verso le 5 del mattino ma, a causa del coprifuoco, solamente alle 6 le porte della stazione si sarebbero aperte e quindi prendemmo a quell’ora la via del forte, a piedi naturalmente.
Il percorso era lungo qualche kilometro ma in due potemmo tenerci buona compagnia. Strada facendo chiedevamo ai contadini la direzione del forte di Hotville e finalmente vi arrivammo. […]
All’interno vi erano molti uffici, tedeschi a sinistra e francesi a destra; firmammo il registro di entrata e fummo accompagnate da un agente francese nella sala del parlatoio. Mentre parlavamo con i nostri mariti, da cui una sbarra di ferro ci separava, la guardia passeggiava alle nostre spalle, per udire il nostro colloquio.
È stato veramente un miracolo se in serata potemmo riprendere il treno e raggiungere la capitale: potevo infatti essere internata in quell’orribile forte poiché mio marito, a mia insaputa, aveva messo una trentina di lettere di giovani prigionieri nella mia valigia insieme ai suoi indumenti personali e dato che tutta la posta veniva letta dalla censura prima di essere spedita a destinazione, certamente quelle lettere non sarebbero mai giunte ai parenti o altrove perché troppo personali. Fortuna volle che non fui controllata all’uscita del forte, come pure la mia compagna, ma dovemmo entrambe firmare soltanto il famoso registro. Dopo alcuni giorni seppi che le visite ai prigionieri erano state sospese.
Il viaggio
Mestieri
operaiaLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
FranciaData di partenza
1937Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976) Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gli altri racconti di Adele Sodano
“Mi accingo a narrare alcuni episodi…”
Sollecitata più volte da una gentile persona di dare luce a un po’ del mio passato movimentato (tutto...
Sposa di guerra
Così partii… e arrivai nella capitale francese nel settembre 1936; mia sorella mi attendeva felice alla...
Crocerossina sui treni sanitari
In missione belga (crocerossina) più volte viaggiai in treno sanitario, accompagnatrice di feriti o di prigionieri...
“Potrei ancora aggiungere molto…”
Vissi a Parigi 22 anni, abitai in Germania per un anno, mi recai in Belgio, a...