Mestieri
commercianteLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
1951Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Temi
nostalgiaTemi
nostalgiaRocco riflette intorno al concetto di patria. Forse, dice, nessuno come un emigrato può esprimerne appieno il valore
(Pensando en voz alta)
(Pensando ad alta voce)
A me personalmente, la parola patria non piace molto, perché puzza di politica, di leggi sbagliate, di manomissioni, di sciovinismi esagerati, di tradimenti. Io, preferisco chiamarla la madrepatria, perché la parola sa di sacro, di protezione, di amore per la terra natia, da altruismo e pure di figliolo. Non gli emigrati, che un giorno lontano ce ne andammo lontano, sì, sappiamo che vuol dire la parola “madrepatria”. […]
Chi non emigra, non può conoscere il vero significato della parola “madrepatria“, e come la mamma, che si piange e si ama di più quando muore. Chi ce l’ha sotto i piedi, davanti agli occhi, tipo accarezzarla quando vuole, percorrerla, viaggiarla, calpestarla, insultarla, maledire e amarla, non può certamente capire che vuol dire lasciarla per sempre, non rivederla più. Quante volte mi chiedo che cazzo sto facendo io qui, tanto lontano dalle mie Dolomiti natia, perché sono finito qui, tante migliaia di chilometri dalla mia terra…? Chi me lo fatto fare…?
Poi mi guardo intorno e vedo i miei figli e nipoti ed allora taccio ripenso, magari canticchio sottovoce “la montanara“, per tranquillizzarmi. Poi, mi accorgo che ho l’anima spaccata in due parti, mezza rimasta lì in Italia e l’altra metà e qui in quest’America latina, in questo mio ormai terzo mondo che pure amo, perché il mondo dei miei figli e nipoti. Meglio è avere l’anima spaccata in due parti che non sentirla fatto, come successo a parecchi immigrati, che sono morti spiritualmente, che non possono o non vogliono pronunciare più la parola madrepatria, perché lo odio e di rancore e avvelenati, in sensibilizzati, feriti mortalmente, annientati.
Quando devo cantare con la voce un inno nazionale straniero, mi accorgo che sto singhiozzando l’inno di Mameli col cuore ed allora sento dentro di me, struggente feroce, il vero significato della parola “Italia”.
Il viaggio
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