Serate danzanti

Globalmente, anche la vita in fabbrica non era affatto brutta, e, se non fosse stato per il rumore, quel posto sarebbe stato davvero ambito, specie dai giovani del Meridione d’Italia, che vivevano nella più nera miseria.

Vi era persino aria di festa il venerdì pomeriggio, riservato alla pulizia delle macchine, con la possibilità di eccedere nelle bevute di birra, che poi, per i tedeschi si sarebbero protratte per tutto il week-end. Il venerdì pomeriggio, infatti, iniziavano i festeggiamenti ed in tutta la fabbrica si diffondeva un clima di ineffabile gioia, che si estrinsecava in un’incontenibile euforia alimentata da fiumi di birra. Ciò riguardava soprattutto i tedeschi, in quanto, per noi italiani, anche il mattino del sabato era lavorativo, poiché avevamo accettato la proposta di pulire la fabbrica, con una paga oraria raddoppiata rispetto a quella ordinaria. Quella proposta significava poter guadagnare una certa somma che permetteva anche a noi di poter trascorrere un felice week-end.

Infatti, la sera del sabato, ci recavamo quasi sempre nei bistrots, dove mangiavamo il tipico galletto tedesco, per abbandonarci, poi, in frenetiche danze. Così, al suono della canzone “Marina”, che andava in voga quell’anno, si assaporava qualche attimo di felicità tra le braccia delle bionde teutoniche. Per noi, che venivamo dal profondo Sud, dove costituiva scandalo anche il solo parlare con una ragazza, quegli incontri con le ragazze del posto, rappresentavano momenti di profonda dolcezza, anche perché spesso davano origine a degli amori fugaci, che allietavano il nostro soggiorno in quella cittadina tedesca.