Mestieri
pittriceLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
Stati Uniti d'AmericaData di partenza
1947Data di ritorno
1979Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Dopo non molto tempo che vive negli Stati Uniti, Elvezia Marcucci incontra Joe, fratello di un amico americano di nome Albert. Tra Elvezia e Joe nasce un amore che presto porta al matrimonio. È l'inizio di un periodo felice e spensierato per Elvezia, turbato solo in parte dalla nostalgia per l’Italia.
Scrissi a Mirella quanto mi era accaduto, e che stasse tranquilla per me, perché ero contenta di sposare presto il fratello di Albert, che era un uomo buono, alto e piuttosto distinto come tutti nella loro famiglia. Aspettai a scriverlo in Italia a matrimonio avvenuto. Non ricordo esattamente tutto quello che avvenne in quei giorni prima di sposarsi. Joe veniva sempre a trovarci e fra noi due si sviluppò una certa confidenza. Lui ed Albert fecero i documenti necessari e programmarono dove e quando si sarebbe svolto il matrimonio; Nicla ed io pensammo a come vestirsi e tutto fu pronto per il giorno stabilito. Prima di uscire ci guardammo nello specchio dell’armadio, congratulandoci a vicenda e pronte per andare con Albert e Joe, prima in Municipio, poi in Chiesa dove ci saremmo sposati anche davanti a Dio. […]
Io andai ad imparare a guidare e presi la patente. Appena presa, andai da sola a comprare una Scevrolet usata, ma in buone condizioni, e sorpresi Joe tornando a casa in macchina che io stessa guidavo. Mi divertì vedendo Joe sbalordito dalla sorpresa. In primavera andavo in una scuola serale per insegnare acquarello, dovevo fare diversi chilometri prima di arrivarci, ma ormai guidavo bene, anche nelle strade scivolose dalla pioggia. Naturalmente trovavo anche il tempo per pitturare e feci anche qualche ritratto nel mio studio. Ritrovai tutte le mie amicizie e frequentavo il Museo, dove ci potevo fare anche qualche mostra con loro. Joe lo vedevo abbastanza contento d’essere di nuovo nel posto dove era nato, del resto tutti siamo attaccati al nostro paese, e io spesso soffrivo di nostalgia per la mia Maremma italiana, un giorno provai a descrivere questa “nostalgia”: tu, invisibile forma, spesso vieni da me quando il Sole si spenge, la gente si ritira dalla strada e fuori tutto tace. Mi turbi, mi soffochi, con le tue mani astratte, colpisci il mio coraggio e lo fai vacillare. A volte ti infiltri nelle note di una vecchia canzone, a volte in un profumo che credevo, d’avere dimenticato. Oggi, mi hai aggredito in pieno giorno, stavi in agguato nell’ album delle foto.
Il viaggio
Mestieri
pittriceLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
Stati Uniti d'AmericaData di partenza
1947Data di ritorno
1979Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Elvezia Marcucci
Qualche dollaro nella borsetta
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Sposare un americano
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Il ritorno in Italia
Dopo qualche mese dalla morte di Joe, non trovai più lo scopo di rimanere in America,...