Mille ebrei clandestini

Così mandai in Italia oltre mille giovani, non abbiamo avuto nessun problema perché ad ogni imbarco consegnavo al Maggiore 250 sterline. In seguito il Sig. Roberto Nunes-Wais mi disse che i soldi non c’erano più perché non riusciva più ad avere questi finanziamenti dai nostri correligionari, ma la gente voleva partire ugualmente, non sapeva che non avevamo più la possibilità di continuare, mi risulta che il mio incaricato aveva guadagnato un bel po di soldi da quei giovani che sono partiti. Oltre al mio gruppo che li faceva partire, ce n’era un altro che affittava dei velieri che rimanevano fuori dalle acque territoriali e che venivano raggiunte con delle barche, una di queste era affondata e ci sono stati dei morti e così anche questo traffico finì. Vista la situazione che si era creata, il Presidente della Comunità mi mandò a Roma per chiedere dei finanziamenti dall’Agenzia ebraica per la nostra Alià, quando feci quella richiesta al Dott. Segre, egli la rifiutò quasi con sdegno, senza consultarsi con nessuno e mi soggiunse che se noi spendevamo dieci sterline per ogni ragazzo che imbarcavamo per l’Italia, l’Agenzia Ebraica ne spendeva un milione di lire a persona. Allora io gli dissi che da quel momento rassegnavo le mie dimissioni così anziché tornare a Tripoli mi imbarcai per Israele.