Soldato di Israele

Arrivato a Haifa mi si avvicinò un ufficiale Israeliano e mi chiese se ero ebreo e quando gli dissi di sì, mi chiese se volevo arruolarmi. Sono venuto per questo per fare il mio dovere e così prestai il giuramento rituale e poi con un camion militare, mi diedero una gavetta, le posate e un pagliariccio per dormire. Passava il tempo ed io constatavo sempre di più che noi SEFARDITI eravamo considerati e trattati dagli ESCNASITI, gente di livello inferiore e ci trattavano peggio degli arabi, naturalmente questa discriminazione mi dava sempre di più un senso di rabbia, incrinando anche quell’entusiasmo con il quale mi ero arruolato. Da JAFFA ci trasferirono definitivamente a TELNOF, AKIR, un campo d’aviazione abbandonato dagli inglesi, molto bello e importante ma con aerei rattoppati che non riuscivono nemmeno a decollare. Gli aerei efficenti erano quelli da turismo, i Pipper ed erano pochi. I mercenari erano i soli qualificati a pilotare quei pochi aerei che avevamo, ma molti di loro non conoscevono bene il mestiere. In quel periodo nessun militare aveva una mansione precisa, dovevano fare tutto, rifornire gli aerei di carburante e poiché eravamo in piena guerra con gli arabi si andava anche a bombardare gli obiettivi nemici con degli aerei da trasporto passeggeri, sganciando le bombe manualmente, con questi aerei si trasportava anche l’acqua in zone israeliane circondate dagli arabi. Nel nostro campo per la prima volta arrivarono le prime mitragliatrici dalla Cecoslovacchia su degli aerei con la STELLA ROSSA,  su cui veniva immediatamente aggiunta la STELLA DI DAVIDE. Si ricorreva a questo stratagemma per non fare sapere agli arabi che l’Unione Sovietica ci vendeva le armi e per fare credere agli arabi che noi avevamo molti aerei e farli anche desistere dalle loro incursioni contro le nostre posizioni.