Mestieri
insegnanteLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
Libia, IsraelePeriodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Circa 8 mesi dopo la morte di Larry, quando il lutto per lui ci opprimeva ancora… vennero in quattro o cinque macchine, le mie due zie e tutte le cugine da Bengasi, coi loro figli e bagagli da noi a casa. Fu un’allegra invasione di decine di persone che fortunatamente potemmo ospitare per intero, dividendo la gioiosa folla in due appartamenti, solo per dormire, quello mio e quello dei miei genitori, ma di giorno eravamo tutti concentrati giù dai miei, facendo buon viso alla carenza di spazio.
A Bengasi, il Questore era un giovane libanese cattolico, filosemita e per giunta innamorato di una bellissima ragazza ebrea, amica delle mie cugine. Costui, a differenza di quello di Tripoli, firmava, concedeva passaporti a tutti gli ebrei che lo chiedevano, perciò lo ottennero anche le due zie che vennero da noi per imbarcarsi, una decina di giorni dopo, da Tripoli, sul quindicinale, un bel piroscafo da crociera. Fu per loro la festa a casa nostra: tante giovani cugine che dal tempo di guerra e bombardamenti non vedemmo più. (Erano anche loro nostre ospiti fra i circa 300 rifugiati). Eravamo perciò più amiche che cugine, andavamo daccordo e ci volevamo molto bene. Essendo noi sette sorelle e due fratelli e loro sei sorelle e due fratelli, ciascuna di noi sorelle aveva la sua coetanea amica. Con Helu e Rine – pure cugine fra loro – io ero molto amica: la prima già vedova e sola, come me divorziata, mentre Rina un po’ più giovane non si decideva a sposare uno dei tanti spasi- manti che le ronzavano attorno.
Da qualche giorno continuavo a ripetere che mi dispiaceva che partissero così presto, che mi addolorava già il pensiero di non trovarle più al mio ritorno dal lavoro e mi lamentavo del vuoto che mi avrebbero lasciato… quando saltò su Helu cogli occhi sgranati e le mani sui fianchi a proporre:
– E se tu partissi con noi? Eh?
– Uhhh, che bella idea – gridò Rina – come non averci pensato prima?
Al porto di Napoli mi separai con rammarico dalle mie cugine con la speranza di rivederci presto. Sulla banchina trovai ad aspettarci l’adorabile Maria che mi consegnò subito la mia carta d’identità poi ci condusse a casa sua dove ci ospitò per qualche giorno.
Il viaggio
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