Mestieri
Impiegata del ministero degli EsteriLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media inferiorePaesi di emigrazione
SvizzeraData di partenza
1956Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Sono scene di vita quotidiana in un consolato italiano in Svizzera a Berna, negli anni Cinquanta.
Il collega, a volte, si esprime così con il lavoratore, che lo ascolta come l’oracolo. “Vedi, se tu avessi per esempio rubato, avresti fatto tanti giorni di galera eppoi avresti avuto forse un condono e diritto a tanto su questo e tanto su quest’altro, mi segui? Invece così non puoi più fare niente. Hai rotto il contratto e non puoi più reclamare niente sulla paga…”.
Quello lo guarda cercando di mettere assieme quei misteriosi consigli. Ha capito che a meno che non vada a rubare, dovrà tornarsene via con il rimpatrio cosa che si affretta intanto di accettare.
“Si, si – fa a un’altra vittima – questo è un piccolo infortunio sul lavoro ma la legge non lo considera di più di quel che ti ha dato il padrone. Lui è in regola. Sul contratto, che non leggete mai, c’è scritto tutto! Per un dito avete diritto a tanto, per due… per la mano… un braccio… la gamba…” Ma davvero lui dice di queste cose tutto serio e compunto come un impiegato conscienzioso? Oppure è la scenetta di un’atto di Jonesco?
Entra un reumatico e il collega dice: “Eh, per un semplice doloretto! Sapessi mia suocera che non dorme di notte poveretta!” “Non credo che sua suocera lavori nell’umidità per 10 ore di fila! Per il dolore, la sera cado sul letto vestito e a volte senza neanche cenare!” Il collega ha stretto il baffetto contrariato. “La Svizzera è dura si sà. E tu sapevi anche che eri reumatico prima di venire”. L’altro lo guarda con derisione: “Già! Perché io ci sono venuto per il mio piacere in Svizzera!” Il collega detesta questi toni saputi di chi non ha soggezione. “Allora levati dai piedi! Questo è un ufficio consolare non un ambulatorio!” “Scusi… Almeno non potrebbe fare una telefonata…” “No, e no. Se telefono, sai cosa succede? Se non sei in grado di fare il tuo lavoro possono rompere il contratto! Fatti visitare e prendi qualche pillola…”
Quello esce scaraventando quasi la sedia per terra. “Come bestie siamo trattati, anche da chi ci dovrebbe difendere!” ma è già corso via per le scale.
Il collega sbuffa, lui preferisce l’emigrante umile e magari anche analfabeta con il quale può giocare la sviolinata del superiore. “Questo non lo sà cosa vuol dire essere trattati come bestie! Eh, dovrà abbassare la cresta quel signorino!”
Giusto! Se il povero emigrante si mette ad avere una cresta alta come l’impiegato statale dove andiamo a finire!
Il viaggio
Mestieri
Impiegata del ministero degli EsteriLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media inferiorePaesi di emigrazione
SvizzeraData di partenza
1956Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Liliana Fuggi
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