Sud Africa

Lasciammo Buenos Aires il 5 settembre 1897, ricordo la data, 27 giorni di traversata nell’Oceano Atlantico, sul vapore inglese Oceano. Un viaggio abbastanza pericoloso, fortuna volle che avevamo sempre le onde a poppa del vapore e che il vapore essendo carico di grano nelle stive e sopra con tutti quegli animali, non si muoveva nemmeno. Arrivai pieno di pidocchi in Durban nel Sud Africa. Dopo sbarcato tutti gli animali non ci fecero scendere a terra o nessuno, così partimmo per Porto Elisabetta. Qui ci lasciarono sbarcare. Andammo dal Console e ci dettero due sterline ognuno. Trovammo un certo N. che aveva una tintoria, era toscano, ci diede una casa diroccata che era da lui poco distante e andammo tutti e 18. Andai in giro, figurarsi trovarsi in un paese balzato di 5 mila miglia lontano da quello che avevo lasciato; differenti costumi, lingua e tutto, era una cosa terribile per me. Un giorno vedendo una iscrizione sopra un negozio di un sarto che era israelita mi avvicinai e per combinazione aveva quel sarto un nipote che parlava bene lo spagnolo, mi fece una bella accoglienza. Gli raccontai che venivo da Buenos Aires ma che ero privo del tutto, immediatamente quel buon sarto mi prese e mi portò a casa sua, mi diede da mangiare, mi pagarono una stanza ammobiliata per un mese e andai a mangiare consecutivamente a casa sua per tutto il tempo che rimasi a Porto Elisabetta.