Mestieri
impiegato contabileLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
Argentina, UruguayData di partenza
1885Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)Gio Bono Ferrari si è ricongiunto al padre, rimasto in Argentina dopo la morte prematura della madre. Comincia una nuova vita con la seconda madre e una sorellina, frequentando le scuole di Buenos Aires e lavorando nell’impresa paterna.
Era già notte quando, dall’Esmeralda si prese il treno per B. Aires. Ho il ricordo preciso dell’arrivo: una grande stazione piena di facchini vocianti, poscia una carrozza che percorreva delle lunghe strade con tanti negozi. – Poi l’arrivo nella casa Paterna.
Mi trovai in mezzo al Babbo, alla mia seconda Madre, a Panchita allora piccolina. Mi fecero festa, ma io sentivo il mio piccolo cuore chiuso. Mi sembrava di essere un estraneo.
Mio padre era un uomo serio, chiuso, di poche parole.
Dei primi tempi della mia permanenza a Buenos Aires poco ricordo; solamente sò che dopo poche settimane mio Padre mi condusse ad una scuola di Spagnuolo, acciocché imparassi il nuovo idioma – Naturalmente dovetti subire una retrocessione negli studi.
Dopo pochi mesi di scuola, quando capivo e potevo farmi capire in Spagnuolo, Papà mi portò nel suo negozio, in via Rivadavia, e mi mise al lavoro. – Avevo precisamente 13½ anni. – Da quel giorno mi guadagnai la vita – Ero sotto le dirette dipendenze di un vecchio commesso, uomo di fiducia di mio Padre. Era di Camogli e si chiamava Luigi Repetto, detto il Marinetta. C’era anche il vecchio Samuele, altro uomo di fiducia di Papà – (Questo Samuele era l’unico che aveva aiutato Papà ad assistere e vegliare la mia Povera Madre, quando morì dal morbo vaioloso. Tutti gli altri, anche gli inquilini, erano scappati.) Io gli volei subito bene – Mi parlava di mia Madre. […]
Dovevo obbedire a tutti – La parola “diritto” era sconosciuta – Io ero un po’ ribelle, lo sò, ma filavo dritto – E si lavorava dal mattino alla sera – Alle 5 del mattino ero già alzato.
Ricordo che avevo sempre una gran fame di sonno – Avrei dormito nell’acqua – Nei primi tempi mi facevano portare dei pacchi alla clientela – Poi mi misero a riempire i moduli di consegna. – Piccolo lavoro di contabilità ma che richiedeva attenzione. Le sbadataggini erano ripagate con degli scapellotti. Ne presi più di una volta. Non solo da mio Padre, ma anche dagli altri.
Lavorai adunque, dai 13½ anni, imparando a poco a poco. – A 17 anni ero quasi un ometto.
In quel tempo Papà aveva aperto un nuovo negozio in Calle Centro America. – Ci mise come capo Luigi Repetto come capo ed io come suo aiuto. Sbrigavo già discretamente la contabilità e la corrispondenza. Papà, dopo pochi mesi, partì per l’Italia, a prendere il mio Vecchio Nonno, che era rimasto vedovo della Signora Geronima Olivari di San Rocco.
Il viaggio
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diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
Argentina, UruguayData di partenza
1885Periodo storico
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