Mestieri
saldatoreLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
AustraliaData di partenza
1962Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)È il momento degli addii per Antonio Sbirziola, che ha deciso di emigrare in Australia. Il più difficile è quello con Maria Carmela, la ragazza di cui si è innamorato, figlia di un compaesano che lo ospita da due anni a Genova, la città di destinazione del suo primo viaggio emigratorio dalla Sicilia.
Allintomani sera vado affarmi le fotografie per il passaporto. Zio telefona accasa che vuole parlare con me, e parlanto le dice per la mia partenza in Australia, la mamma di Maria Carmela non sa cosa che le deve rispontere. Io dopo lavoro porto le foto accasa da zio, lo zio si e invormato cosa che o di bisogno per il passaporto per spatriare. Io queste documenti non le posso avere a Genova e devo averle in Sicilia a Caltanissetta, nella provingia. Specialmente il nulla osta per il militare che sono sogetto al militare, il certificato penale e il consento di Papa per emigrare allestero. Bisogna antare a Butera prima che e troppo tardi. Ritor- no accasa e trovo che non mi guardano in faccia, sono arrabiati. Io o capito il perche e allora e meglio che ci parlo chiaro, che se non parlo io, parlano loro prima.
Le dico, signor Miraglia e anche tu Maria Carmela io mi sento pieno di vergogna a dirvelo con ritardo. Il perche che ve lo dico con tanto ritardo sono due motivi uno per la mia ignoranza, seconto penzanto che se io lavrei detto, avevo paura che antava giu di morale e non avevo il coragio di fare questo passo. Io o la colpa, e chiedo perdono a Maria Carmela che ce lo avrei dovuto dircelo subito. Io o avuto paura di perdere lamicizia e la vostra fiducia che mi avete dato di portare fuore a Maria Carmela. Pero tu Maria Carmela ai il diritto anche di cacciarmi fuore. Io il nove di febraio emigro in Australia. Io a te Maria Carmela ti voglio bene e tu sei libera di fare la tua decisione, va bene che io o sbagliato se tu mi vuoi bene mi seguirai in Australia. Provo se avro un filo di fortuna per il mio avvenire, che qua mi devo privarmi un po di tutto.
Maria Carmela scappa piangento nella sua stanza.
Anche io mi metto a piangere, che lei mi a emozionato con le sue lagrime.
La trovo che piange sul’letto, le dico perdonami se sono stato un bugiardo, vieni dentro a sederti.
Alzati per piacere non mi fare piangere anche a me.
Lei si alza e viene in cucina. O visto che lei si vergogna dai suoi genitori. Maria Carmela singhiozza, e io ofro una sigaretta al signor Miraglia, lui la acettato e ci mettiamo a parlare, la madre e rossa in faccia e lei scoppiera o prima o dopo. Maria Carmela fa il caffe, io mi sento assai disappunto del’torto che le o fatto. E troppo tardi non si puo ritornare indietro dopo che si e sbagliato.
Allintomane sera a me mi separano della tavola, mi fanno mangiare separato.
Maria Carmela si ribella e le dice alla Mamma, perche Antonio mangia da solo, io voglio che mangia con noi.
La madre risponte, mi sodispiace di averlo accasa nostra a lui. lo dovrei cacciarlo a calci al’culo, questo don Giovanni che si fa volere bene e dopo pianta tutto, e se ne va via. E uno stronzo che si doveva rimanere in Sicilia, perche e venuto a Genova.
Io sento queste parole, mi alzo e vado nella mia stanza con le lagrime negli occhi.
Maria Carmela viene e mi ordina di venire in cucina e di afrontare la situazione. Lei mi a ubidito a me e io devo ubidire a lei, che anche lei piange. Entro in cucina e la Mamma ancora brontola con disgusto. Io mi siedo e me ne sto zitto.
Maria Carmela prente difesa su di me, le dice, Antonio e stato una persona onesta con me, lui me la detto che non era sicuro di questa vita di Genova, non si sente di farsi un avvenire in questa citta. Io lo sapevo, lui mi a rispettato. Va bene che a sbagliato e bisogna rispetarlo di quello che lui.
Mamma e figlia si lottano. Papa non risponte una parola non contrario e neanche a favore, guarda con un sorriso non lo so se di rabia o pure le sodispiace di sentire tutta questo disordine.
Allintomane sera lo stesso, mangio separato di loro.
Maria Carmela mi chiede se antiamo affare due passi per la Citta. Mentre che camminiamo lei mi rinprovera del modo che lei si sente. lei a ragione di tutto quello che lei mi dice. Pero mi ringrazia di non avermi approfittato di lei. Lei continua a parlare.
Io le dico Maria Carmela, se tu mi ami io ritornero e ti vengo a sposarti, e ti porto in Australia anche ai tuoi genitori, senpre se tu vuoi.
Lei mi guarda e mi dice, si sono innamorata di te pero se troverai un altra donna ti sposerai e sarai felice, del tuo futuro che tu stai cercanto.
Ci troviamo in una piccola strata che sara due metri larga, e mi dice ti daro lultimo bacio del mio amore.
Lei mi bacia piangento, anche io la bacio con amore, le la- grime scentono e tutte e due, mentre che ci baciamo ci laviamo il viso luno e laltro. Arriviamo accasa con un sorriso, la madre non ci guarda a noi. Io le saluto e vado a letto, entro nella ca- mera piangento.
Io penzo di come e successo che io devo emigrare.
Mi vengono le visione, di quanto che o preso il modulo che lo rienpito con zio, e quanto ce lo portato, mi viene tutto davante a me. Prento sonno.
Allintomane come ritorno, Maria Carmela, mi da il messagio di zio che mi vuole parlare, urgente.
Le dico a Maria Carmela, ritorno subito.
Arrivo dai zii, le saluto e zio e col sorriso senpre e mi dice ci abiamo dimenticato che ai di bisogno un altre tre documenti che ai di bisogno, e sono il conseto di tuo Padre che lo deve avere dal’comune e il certificato penale e il nullaosta. Se non ai questi documenti non lo puoi avere il passaporto. Devi antare a Butera e del medesimo tenpo saluti ai tuoi genitori, e farai solo un viagio.
Ci penso e le dico zio siamo vicino le feste di Natale e la festa la voglio passare qua, dopo Natale vado a Butera, che o tutto il mese di Gennaio.
Zio mi guarda e mi risponte, questo e lultimo Natale che passi in Italia, e credo che i tuoi genitori lo vogliono passare con te, chi lo sa quanto tu ritornerai in Italia la prossima volta.
Le risponto lei a ragione e meglio che vado a Butera, pero non o tanti soldi, da spentere.
Zio risponte non ti preoccuparti che avrai i soldi.
Domani ti prenterai il permesso, le dico che Mamma che non sta tanto bene, e avrai il permesso. Ti prenti 10 giorni, e farai tutto con calma. E su vuoi puoi partire giorno 23, e il 24 sarai accasa e ti goderai il giorno di natale insieme a loro.
Le saluto e ritorno accasa, cammino e penso tutto il fastidio che o per emigrare, e non o tanti soldi che o conperato le scarpe e i pantaloni per linverno.
Come arrivo trovo il mangiare coperto, Maria Carmela mi prepara la tavola.
Le voglio dirle che fra tre giorni vado in Sicilia, e non o il coragio di dirglielo a lei e neanche ai suoi genitori. Ci penzo e dico in me Antonio non compinare un altro pasticcio, il mio cervello prima dice si diglielo quanto devo parlare mi canpia idea. Io mangio e parlo da solo, Maria Carmela mi vede, i miei occhi si alzano e vedo a lei che ride.
Lei mi chiede cosa ai che parli da solo?
Io me lo nego no niente o solo che o penzato che di come ti devo dirti che fra tre giorni vado a salutare i miei genitori prima che parto.
Risponte la madre, e anche questo non ce lo volevi dircelo a noi, che male ce?
Le risponto, o niente di male e che ci penzavo di come dircelo, che invece di essere piu spontanio ci o un po di paura a parlare, scusatemi del mio conportamento che stupito.
Maria Carmela mi viene vicino, avanti Antonio non sei cosi che tu sei un uomo, per la tua eta, e ti spieghi assai bene, con noi.
Mi mette la mano sulla testa per farmi una carezza, e mi accarezza la testa, e mi dice bravo bravo. E sento che mi tira i capelli e me la accarezza di nuovo.
La guardo e lei e che sorride. Parlamo per mezza ora e antiamo a dormire.
Il viaggio
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