L’anno del coniglio

Pechino, Gennaio 11, 1987

Le proteste studentesche si stanno calmando, anche se più lentamente di quanto previsto. Secondo il corrispondente dell’Unità, Siegmund Ginzberg, tutta questa vicenda verrà a sommarsi con altri problemi di leadership e di orientamento politico e sarà utilizzata per eliminare dalla scena figure anche di primo piano che per una ragione o per l’altra devono essere sacrificati, magari controvoglia, per dare un esempio salutare. Il capro espiatorio dovrebbe essere addirittura il segretario del partito Hu Yaobang, nonché’ vari personaggi appena minori. Nel frattempo vi sono state anche alcune manifestazioni di protesta per intolleranza razziale verso gli studenti africani. E’ una storia che si ripete periodicamente e che bene o male riflette un effettivo razzismo piuttosto imbarazzante per il governo e sgradevole sul piano morale. Ci raccontava una collega americana che recentemente è stata in visita una delegazione di congressisti americani tra cui alcuni neri. Questi ultimi sono stati trattati in modo quasi provocatoriamente discriminatorio rispetto ai bianchi. Invano lei ha tentato di spiegare che si trattava di congressisti influenti soprattutto in materia di aiuti ai paesi in via di sviluppo.

Pechino, Gennaio 31, 1987

L’avvento del nuovo anno, l’anno del coniglio, ha coinciso con la partenza definitiva dell’Ambasciatore. Prima di partire ha proceduto ad una serie di acquisti per abbellire la residenza. Difficile immaginare quanto il nuovo Ambasciatore gradirà la cosa, dal momento che personalmente aveva preventivato di spendere i fondi disponibili in altro modo. In ogni caso troverà la residenza abbellita, anzi abbellitissima: per esempio riproduzioni di cavalli e anche cammelli non mancano. Entrando se ne vedono in gesso, in cartone pressato, in pietra saponaria, in cloisonné’, in bronzo, sparsi con civettuola casualità in anticamera, a destra, a sinistra, al centro, per non parlare poi delle altre sale delle residenza. Per gli amanti della pittura non mancano quadri e scroll con riproduzioni di cani, gatti, cavalli e infinite varietà di altri animali. L’insieme forse è un tantino ridondante, ma non lascia dubbi sul visitatore che l’intenzione era di decorare l’ambiente. Del resto già all’ingresso si ha un bel colpo d’occhio: un bel paio di leoni fa bella mostra di se ai due lati dell’ingresso. Anzi a dire il vero non sono due ma otto. La cosa è andata così: in un primo tempo sono stati acquistati quattro leoni, ritenendo che avrebbero dato adeguata solennità ed eleganza all’ingresso della residenza, ma portati sul posto e visto l’effetto, è emerso che il tutto era ancora troppo spoglio e i leoni sono così diventati otto. Ben inteso per dare maggiore vivacità all’insieme ci si è rigorosamente astenuti dal comprarli della stessa dimensione.