Destinazione Libia

Il luogo dove andavamo era la Libia e più precisamente Beda Littoria, provincia di Derna, Africa Settentrionale. Come tutti sappiamo, la Libia era stata conquistata dall’Italia nel 1911 ed era diventata una nostra colonia. Ci tengo molto a precisare che, se la spedizione per colonizzare queste terre è stata una iniziativa di Mussolini, mio padre non ha mai preso la tessera del fascio, altrimenti sono certa che vi avrebbe rinunciato a costo di sacrificarsi ancora lui, perché le sue idee erano diverse. A svolgere tutte le pratiche per la partenza è stato il farmacista di Fossoli; Mario Cortesi, che era una certa personalità di quel partito. Siamo partiti di sera, era il giorno 28 ottobre 1938 la roba grossa era già stata spedita, avevamo con noi solo gli indumenti intimi per poterci cambiare durante il viaggio, un taxista ci ha portati a Modena alla stazione dei treni. Mi ricordo che è venuto a salutarci un nostro zio, Alfeo fratello di nostro padre che abitava a Campogalliano poco distante da Modena, è rimasto lì finché il treno è partito per Genova, questa era la prima tappa; abbiamo viaggiato tutta la notte.

Il treno ci portava sempre più lontano dal nostro paesino ma certe circostanze, alle volte, portano a una decisione mai pensata prima di allora, ormai eravamo in ballo e bisognava affrontare la situazione, bella o brutta che fosse, cominciò così il nostro calvario. […]

Quando siamo arrivati al porto di Genova c’era tutto un formicolio di persone, chi con la valigia, chi con sacchetti stracolmi di indumenti bimbi che piangevano, molto probabilmente avevano dormito poco o male, altri più grandicelli si rincorrevano e si divertivano nel vedere tanto movimento.

Certamente molti di noi che si trovavano in quel momento al porto, vedeva il mare per la prima volta.