La bellezza di Sara

Mi trovai così, per la prima volta, in presenza di donne arabe, ma l’incontro fu molto distaccato, come tutte le donne arabe che avevo visto, anche queste erano avvolte da un leggero mantello nero che le copriva dalla testa ai piedi nascondendone completamente le forme. Il viso era nascosto dietro a una maschera che lasciava scoperti solo gli occhi. Le presentazioni avvennero a circa un metro di distanza e, naturalmente, mi guardai dal porgere la mano, ben sapendo che nessun contatto fisico è ammesso tra una donna e un estraneo. Alì mi aveva spesso parlato di sua sorella Sara ed io avevo una fortissima curiosità di sapere chi, tra le quattro donne, era la giovane sorella. Mi feci coraggio e sussurrai a Alì: “Chi è tua sorella Sara?”. Alì non rispose, mi fece un sorriso, si rivolse al padre e scambiò con lui alcune frasi che non capii, poi si avvicinò a una delle quattro donne, le disse qualche parola e la donna si sollevò il velo e si tolse la mascherina dal volto. In quel momento mi sembrò che nella stanza fosse sorto il sole, la bellezza sublime di quel volto mi lasciò letteralmente paralizzato.