Mestieri
minatoreLivello di scolarizzazione
Paesi di emigrazione
BelgioData di partenza
1948Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Annibale Mattavelli è in Belgio, nel 1948, a lavorare come minatore
L’estate è arrivata e qui succede qualcosa. È il quarantotto e dall’Italia ci arriva notizia del grave attentato a Togliatti. Al campo facciamo un po’ di casino, qualcuno parla di sciopero ma non succede niente di particolare. In fondo, pieno com’è di polacchi, russi, ucraini e altri ancora di terre sconosciute, organizzare una protesta è assai difficile.
Sono licenziato. E allora via, vado a Charleroi a prendere il treno. Ma quale treno prendi, cretino, che non hai un franco. Ho solo giusto un po’ di spiccioli per un tram. Prendo il primo che mi capita e mi pare che vada dalle parti di Namur. Per me è indifferente. Dopo una decina scarsa di chilometri vedo un castello e lì c’è una miniera.
Il paese si chiama Farciennes. Scendo e mi spendo l’ultima moneta per una birra in un Caffè. Qui dentro c’è un tizio che parla italiano e quando mi vede – devo essere male in arnese – mi chiede se cerco lavoro. Dico di sì e lui mi dà un biglietto con un indirizzo. È un pozzo e si chiama… Saint Michel. Ci vado.
Mi presento a un ingegnere, c’è anche il direttore. Certo che c’è lavoro per te qua, mi dice: hai l’aria di essere un contadino. Gli dico di sì anche se non è vero. In realtà è da quel mondo che provengo, lì sono le mie radici, ma non lo so fare. Lo fanno tutti i miei parenti. Loro sono pratici, guardano il cielo e ti dicono il futuro, quelli della campagna. Sanno un sacco di cose, se è un anno di erba, per esempio, sarà un anno di merda. E al mio paese ho sempre visto anni di erba. Poche bestie ma erba tanta. Io se scruto il cielo è solo per stramaledire qualcuno che non mi riesce mai di incontrare.
L’ingegnere non mi chiede altre cose, mi dice, fai la notte al livello seicento con un russo e un cavallo… e bada bene, dei due il solo che dice qualcosa è il cavallo… purtroppo la lunga permanenza nel sottosuolo lo ha reso cieco, non ci vede più un accidente. Bene, meglio così, mi dico, se mi vede potrebbe offendersi. Io amo i cavalli. Trovo alloggio nella casa di un vecchio minatore in pensione e divido una stanza con altri tre, due bresciani e un vicentino. A volte siamo un po’ incasinati per il fatto che facciamo turni diversi, ma per il resto andiamo molto d’accordo.
Il viaggio
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