Mestieri
avvocato, cantanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
RussiaData di partenza
1896Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)Dagli anni Sessanta dell’Ottocento, Varsavia viene assorbita dall’Impero Russo. È lì che si reca a fine secolo Franco Mannucci, per esibirsi nei più prestigiosi teatri.
Colui che per la prima volta si presenta al confine per entrare in Russia, ha la perfetta illusione di andare in galera.
Alla stazione precedente quella di frontiera, il treno si riempie di cosacchi e poliziotti i quali guardano attentamente tutte le uscite, i corridoi perfino le latrine, mentre un ufficiale di Polizia percorre il treno ritirando a tutti i viaggiatori il passaporto.
Arrivato il treno alla stazione russa, viene circondato dai cosacchi ed i viaggiatori passando in mezzo a loro vengono internati in una gran sala per la visita ai bagagli; anche qui vi è uno straordinario apparato di forza, cosacchi armati a tutte le porte e finestre.
La visita doganale è compiuta con una brutalità incredibile e più che una visita è una caccia a tutto ciò che può saper di libro o di giornale. Anche per questo io, ben informato, avevo avuto cura di adoperare carta bianca e non giornali per involgere e così non ebbi seccature di sorta.
Dopo questa minuta visita, si passa nelle sale d’aspetto o nel Ristorante, sempre chiusi e guardati da cosacchi armati e per un periodo di tempo che varia dalle due alle tre ore, si aspetta che gli ufficiali di Polizia abbiano attentamente esaminato i passaporti per verificare se nulla vi sia di anormale.
Ho sentito più volte dire che in Russia sarebbe più facile viaggiare senza danaro che senza passaporto: niente di più vero. Il passaporto ha una importanza capitale; serve per entrare come per uscire, perché anche per sortire dalla Russia è necessario esibire il passaporto regolarmente vidimato dalla Polizia; serve durante il soggiorno perché deve essere consegnato al Portinaio sia dell’albergo che della casa privata (strano personaggio alle dirette dipendenze della Polizia, benché pagato dal padrone della casa) il quale lo tiene in consegna per tutto il tempo che si rimane nella sua casa.
E questo non solo per gli stranieri, ma anche per gli stessi russi, i quali devono sempre esserne muniti; tanto che se un individuo per quanto conosciuto, volesse una sera dormire in un albergo o in una casa che non sia la sua, non può farlo se non ha con se il passaporto da consegnare al portinaio. Per noi il passaporto deve essere vidimato da uno dei consoli russi che risiedono in Italia e non è raro il caso di incontrare delle strane difficoltà per ottenere questa vidimazione.
Il viaggio
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