Fine del matrimonio e del sogno americano

New Brighton S. I. li 14- 4- 934

Domenico carissimo

Mi giunse gradita la tua cara lettera e sono lieto saperti sano insieme a tutti di famiglia. Il mio ritorno in paese sarà fra breve perché ho deciso di rimpatriare sia pure temporaneamente perché qui non c’è verso di poter trovare una qualsiasi occupazione, e prolungandomi ancora qui, ho bisogno del piccolo risparmio che ancora mi resta in Italia.

Ho già cominciato il quarto anno di continua disoccupazione e so io quanto mi è costato perché ho dovuto aiutare dei compagni che soffrivano la fame e il freddo per mancanza di allogio. Adesso che ho spezzato quella catena che mi teneva legato a una moglie che non era, voglio rimpatriare, miseria per miseria è meglio quella di casa mia. Il giudice della suprema corte ha firmato il mio divorzio il giorno 25 del mese di gennaio e mi sarà rilasciato novanta giorni dopo la firma vale a dire il 25 corrente mese ma non partirò che agli ultimi di Maggio o ai primi di giugno. Il bambino rimane alla madre fino all’età di dodici anni, dopo andrà con chi piace a lui. Potrei tentare nuovamente di averlo con me con un’altra causa giudiziaria che sarà molto lunga e costosa ma sicome non c’è sicurezza di vincerla non conviene spendere tanto denaro che adesso è molto caro. Ho fatto tutto quello che ho potuto per averlo con me, ma non sono riuscito e devo lasciarlo al suo destino, Dio lo guiderà nel bene e se avesse male per mancanza del babbo non ne sono responsabile perché non sono stato io che l’ho abandonato ma è la legge che me lo ha obbligato perciò la mia coscienza è tranquilla. Tu mi dici che non siamo più nella giovane età per avere delle mire e che dobiamo rinunziare al mondo aspettando serenamente la morte, ed io ti dico che alla nostra età si potrebbe ancora progredire a beneficio s’intende dei nostri figli. È vero che siamo già vecchi ma non decrepiti e perciò dobbiamo pensare alla vita. la morte può venire da un momento all’altro perciò non ci dobiamo pensare, perché essa viene anche quando meno ci pensiamo e quando ci inviata a partire o pronti o no dobiamo partire anche senza il regolare passaporto. Quindi pensiamo alla vita, godiamola se possiamo s’intende onestamente e cristianamente la morte è l’ultima cosa di questo mondo. Fammi sapere dove è andata a finire Francesca la ex serva della povera Mariangela. E Giuseppe come se la passa? Lui mi scrive una volta ogni due anni vuole risparmiare i francobolli e fa bene. Ricambiami i saluti a Efisina e salutami tutti coloro che mi ricordano.

Tanti aff.mi saluti a te e famiglia dal tuo aff.mo Pietrino