Mestieri
addetto stampaLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
AustraliaPeriodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Ursula Galli è su un aereo diretto a Sydney. È il 1991 e sta attraversando il mondo per raggiungere il suo fidanzato, David, conosciuto a Londra.
Mi ero svegliata di soprassalto con l’impressione di essere arrivata. Non ancora. L’aereo stava sorvolando a bassa quota una distesa di sabbia e dune rosso fuoco. Il cielo aveva un colore incredibile, che dal giallo andava al viola. “È il riflesso di un vulcano che sta eruttando nelle Filippine”, mi aveva informato, premurosa, una hostess. Sarei voluta restare a fissare quello spettacolo, ma mi ero addormentata di nuovo. Dopo tutto, eravamo in viaggio da più di venti ore, comprese un paio d’ore per lo scalo tecnico a Bangkok, che avevo trascorso a ciondolare, gonfia di sonno, tra i negozi mezzi chiusi dell’aeroporto.
Quando riaprii gli occhi, sotto di me c’era una distesa piatta di luci. Sydney.
Prima dell’atterraggio, lo steward mi fece compilare un modulo. Portavo con me animali, frutta, droga?
Non scrissi che nel bagaglio a mano avevo delle merendine Fiesta, che mia madre aveva voluto darmi a tutti i costi, con il timore che morissi di fame. A quest’ora probabilmente erano spiaccicate e immangiabili.
All’aeroporto controllarono i miei documenti per quasi mezz’ora. E sì che con la mia camicetta fantasia cachemire, il golfino sulle spalle, non dovevo avere un’aria proprio sospetta. Mi ricordarono freddamente le cose che non mi erano consentite, qui in Australia. No work, no formal studies, no residence.
Il visto sarebbe scaduto dopo sei mesi.
Era la prima volta che mi trovavo così lontana dall’Italia, da casa. Mi girava un po’ la testa.
Comprai al duty free una bottiglia di gin per David.
Chissà se mi aspettava all’uscita.
Il viaggio
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