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AustraliaPeriodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Cresce il disagio tra Ursula e il fidanzato David, il ragazzo per il quale è volata da Livorno all’Australia. Ursula racconta i suoi stati d’animo in una lettera all’amica Elena.
Cara Elena
lo so che ultimamente ti ho scritto con frequenza impressionante, ma lasciamiti raccontare questa perché è “graziosa” (come direbbe Dapporto…)
Ti avevo detto che David non era riuscito, a Perth, a noleggiare una macchina per andare il sabato e la domenica a sud. Avevamo deciso allora di noleggiarla il lunedì mattina ma quando ci siamo alzati pioveva a dirotto, abbiamo pensato di farlo più tardi quando infine, verso l’una, il tempo è migliorato non c’era più una macchina a nolo in tutta Perth. David è diventato intrattabile perché si sentiva in colpa, abbiamo litigato, ed io rifiutando di passare la giornata in albergo a guardare lui che guardava la televisione (può farlo per 24ore ininterrottamente) me ne sono andata da sola al ROYAL SHOW in un paese vicino a Perth. Il ROYAL SHOW è qualcosa a metà tra la mostra “Tirreno ct” a Carrara (Regalia/Casabella) e una sagra paesana molto molto in grande. Ci sono alcuni padiglioni che espongono i prodotti tipici dell’Australia dell’Ovest (w.a.), cibi, vini e latte, frutta, ecc, ecc. Altri in cui puoi ammirare gli animali da fattoria. […] Tra un padiglione e l’altro ci sono milioni di stands che vendono hot-dogs. dolciumi, schifezzuole mangerecce varie. Dopo un giro panoramico di un paio d’ore ne avevo abbastanza e stavo per andare via quando sono stata attratta da un vero “affare”, una “bargain”…un baracchino vendeva 5 DONUTS (leggi bomboloni) a soli due dollari (2 mila lire). Mi sono messa in fila e li ho comprati con aria vorace. Dietro a me c’era un uomo con 2 bambini che mi ha detto qualcosa, immagino un commento sulla mia “scrofaggine” che non ho capito gli ho mormorato qualcosa di incomprensibile (tipo: “GNA, YEAH!!!) sorridendo affabilmente e me ne sono andata. Mi sono messa a sedere su una panchina a divorare le unte e zuccherose DONUTS e dopo un po’ mi sono resa conto che l’uomo con i bambini era lì a due passi. Mi ha chiesto se ero lì per conto mio e gli ho risposto di sì, che avevo litigato con il mio “boyfriend” e che me ne ero venuta allo Show da sola. “Vuoi venire con noi?” mi hanno chiesto i due bambini.
Ci sono andata. Per altre due ore mi è “toccato” giocare a tutti i tipi di tirassegno della fiera, andare sulle macchinine, riattraversare tutto lo Show in seggiovia, mentre l’uomo mi raccontava che era di origine jugoslava, divorziato, fino a qualche anno prima minatore ma GOLD MINE e ora camionista. Ho tentato di congedarmi, ma non c’è stato verso che mi lasciasse riprendere il mio treno. Ho accettato un passaggio in macchina perché sembrava innocuo e soprattutto perché c’erano i due bambini. Ma a metà strada mi ha chiesto: “Do you mind se accompagniamo i bambini, prima?”. Mi sono presi i “bollori”, mentre ripensavo a due ragazze, misteriosamente scomparse in quella zona mesi fa e ritrovate violentate e squartate…
Poi siamo arrivati a casa sua…mi ha fatto salire…e mi sono trovata a cena con i suoi genitori yugoslavi
Gentilissimi, ospitali…dopo cena IVAN il camionista mi ha riaccompagnato all’albergo, mi ha regalato un maialone di pelouche vinto al tirassegno, mi ha raccomandato “TAKE CARE” (abbi cura di te) ed è sparito. Non solo non mi ha violentato, ma non ha tentato il minimo approccio, in nessun modo…
Mi si è allargato il cuore e non vorrei dirti una banalità tipo “ci sono ancora brave persone a questo mondo”…ma è vero.
Il viaggio
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