Mestieri
ingegnereLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
OlandaData di partenza
1960Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Temi
politicaTemi
politicaPierfederico Testi si sofferma su un fatto di cronaca che tiene banco a partire dal 1964, l’anno in cui Felice Ippolito, direttore del Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, viene arrestato per presunte irregolarità amministrative. A capo dell’Ente dal 1960, Ippolito aveva avviato diversi progetti di sviluppo del nucleare in Italia, come le centrali di Garigliano e Latina, contribuendo ai successi del nostro Paese in ambito nucleare. Il suo obiettivo è l’indipendenza energetica del Paese. Al suo arresto, segue un processo una condanna a 11 anni di reclusione. L’Italia si divide e Pierfederico, che in quel momento è in Olanda, si schiera: per molti, Ippolito è la “vittima” sacrificale di poteri forti che vogliono stroncare la nascente industria nucleare a favore di quella petrolifera. Ippolito riceverà la grazia dal Presidente Saragat dopo 2 anni di reclusione. Ma l’esperienza del nucleare in Italia si è ormai già conclusa.
Ogni sera, quando uscivo dall’ufficio, facevo una camminata fino in centro all’Aia. Là potevo trovare qualche giornale italiano e in particolare il Corriere della Sera, non più freschissimo, perché arrivava con un giorno di ritardo, ma sempre molto atteso perché mi portava le notizie dall’Italia.
Fu proprio il Corriere che mi portò l’eco dell’affare Ippolito.
Il prof. Ippolito era stato bruscamente rimosso dalla posizione che occupava al Cnen e posto sotto accusa per l’opera che vi aveva svolto. Mi pareva incredibile che l’uomo, per il quale avevo provato un’impressione così favorevole a Trieste e che avevo sentito nominare a Bruxelles con ammirazione e rispetto dai funzionari dell’Euratom, potesse aver rischiato il suo prestigio e la sua posizione con affari poco puliti.
Cercai nelle cronache del processo qualcosa di concreto che mi facesse mutar parere sul suo conto e che, giustificando il processo, mi ridesse fiducia nella giustizia italiana, fiducia che sentivo parecchio scossa. Ma non mi riuscì di trovar niente.
I giornali si dilungavano nel descrivere fatti inessenziali ma destinati a suscitare lo sdegno del popolino contro quell’Ippolito che poteva usare l’auto del Cnen anche per andare in vacanza, o che aveva autorizzato spese di rappresentanza per i partecipanti ad un congresso organizzato a Roma. Comunque Ippolito finì in prigione ed io non potei che convincermi, che c’era andato per una faida politica.
Quel processo, come era prevedibile, ebbe effetti disastrosi sull’attività nucleare in Italia. Il Cnen, pur continuando ad assorbire denaro come e più di prima, era stato sterelizzato e, per molti anni, non fu più in grado di esercitare alcuna utile attività di ricerca, o di orientamento per le scelte energetiche. Il programma di costruzione delle centrali nucleari, pur propugnato dall’Enel che non poteva affossarlo, per mancanza di argomenti scientifici e tecnici validi, ebbe vita dura, tanto che dal terzo posto nel mondo, che l’Italia occupava a quell’epoca nella produzione di energia elettronucleare, decadde ed è oggi in una posizione tale, che denuncia inequivocabilmente la sua rinuncia alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico, e all’affrancamento dai ricatti dei paesi produttori di petrolio.
Il viaggio
Mestieri
ingegnereLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
OlandaData di partenza
1960Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Pierfederico Testi
Burnable poison
Mi ci vollero parecchi giorni per poter digerire il pensiero di riprendere, per un tempo ancora...
La principessa Irene
Da qualche giorno i colleghi erano distratti da qualche cosa di molto importante. Li vedevo negli uffici...
Donne in vetrina
Una sera, tornando in albergo, avevo trovato uno dei proprietari alle prese con due ospiti milanesi,...