Mestieri
imbianchino, sindacalista, imprenditoreLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media inferiorePaesi di emigrazione
SvizzeraData di partenza
1900Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)Inquadrato all’interno della Guardia di Finanza, Luigi Fonti è inviato a Torbera, al confine con la Svizzera. Ma ha scoperto il socialismo e ne legge avidamente i testi di riferimento.
A Torbera leggevo liberamente l’Avanti, di cui in questi giorni si è commemorato il cinquantenario, leggevo pure giornali di Lugano, la “Gazzetta” e il Dovere”; la mia giovinezza aveva slanci, non avrebbe sopportato a lungo il morso di una disciplina ferrea, da cui nessun giovamento sarebbe venuto alla società che già cominciava a intravedere. Si affacciava alla mente la magnifica concezione di Tommaso Campanella; non conoscevo ancora l’”Utopia”, ma la mia preferenza resta per la “Città del sole”. Consideravo Campanella quasi paesano mio; il suo nome non mi era nuovo, avevo saputo da ragazzo che c’era stato un frate ribelle alle leggi di Dio e a quelle degli uomini. In quel tempo infuriava la guerra nel Transval, i boeri eroici stavano per cedere alle orde britanniche; l’Europa vibrava, fremeva; si gioiva quando i boeri riuscivano a sculacciare le truppe della Regina Vittoria; ma la diplomazia doveva fingere di dolersi di tanto, oppure d’ignorare, praticare cioè la politica dello struzzo. Nella mia brigata venne destinato un giovane napoletano, e propriamente di Nocera Inferiore, prov. di Salerno, il quale subito simpatizza con me e io con lui. Un giovane intelligente, educato, buono e nostalgico oltre ogni dire; non aveva in mente che nonno, papà, Marietta, Libera e la zia Elisa; si chiamava (perché morì di grippe nel 1918) Leonida Lanzara, figlio dell’avvocato Angelo. Ci amammo come fratelli; avevamo costituito nella brigata la sezione socialista del Partito; un giorno si combinò, lui per liberarsi della divisa, io per convincimento, di partire per il Transval,e a questo scopo, tenuto conto che tutte le linee erano bloccate da navi da guerra inglesi, scrivo all’Avanti per chiedere di indicarci, se lo poteva, in quale linea era possibile viaggiare per combattere in quella regione.
Risponde Bonomi, conservo la lettera fra le mie carte, in qualità di Redattore Capo […] risponde presso a poco così: “Perché recarvi all’estero per trovarvi una bandiera simpatica sotto cui schierarsi, mentre noi abbiamo tante libertà da conquistare?”.
Niente Transval, ma neppure niente più finanza. Io e Lanzara decidemmo di disertare e ci preparammo a questo scopo. Scrissi a Palermo a Vinciguerra, una ditta che vendeva a rate mensili, per avere la stoffa, e un sarto di Luino ci confezionò gli abiti borghesi. Per trovare una sistemazione in Isvizzera mi confidai con un vice-brigadiere che passava sovente la linea per recarsi al mercato di Lugano, ed egli per tutta risposta mi propose di fare subito un “colpo”. Gli risposi che io ero pagato e che, disertando, facevo male a me stesso e a nessun altro che non fosse della mia famiglia. Ci incontrammo poi parecchie volte al mercato di Lugano e per le vie della città, ma non ebbi bisogno di abbassare lo sguardo. Ormai nessuno sarebbe stato capace di sviare la mia volontà maturata lentamente, ed avviata verso il socialismo di cui avevo appreso i primi rudimenti. Per di più il mio amico insisteva: “Se non vieni fuggo da solo, e lascio a te il compito di annunciare la mia diserzione”. Io veramente non avevo bisogno del pungolo, né allora, né mai; quando decido, mi sia pure di nocumento, non c’è forza che mi trattenga.
Il viaggio
Mestieri
imbianchino, sindacalista, imprenditoreLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media inferiorePaesi di emigrazione
SvizzeraData di partenza
1900Periodo storico
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