Mestieri
imbianchino, sindacalista, imprenditoreLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media inferiorePaesi di emigrazione
SvizzeraData di partenza
1900Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)Luigi Fonti, vicebrigadiere della Guardia di Finanza, ha deciso di abbandonare la divisa – che vive come contraddizione con l’ideale socialista che ha sposato.
La luna splendeva più che non occorresse, quando io e Lanzara ci incontrammo in casa di quel compagno per vestire gli abiti civili. La famiglia del compagno ed altri convenuti ci fecero gran festa; il socialismo ha un gran potere, affratella; uomini mai visti vi stringono la mano e vi abbracciano come se appartenessero alla stessa famiglia. Eravamo raggianti; si andava verso la libertà. Il mondo ci pareva dovesse piegarsi al nostro volere; il sole all’indomani ci avrebbe scaldati per incitarci a perseverare nella lotta intrapresa. Le ragazze, quelle addentro alle segrete cose o parenti del nostro compagno, stavano quasi nascoste. Poi strette di mano ed auguri; si parte verso Termini; il cancello è chiuso, la guardia, certo Lai, sardo, viene ad aprire, ci fissa sorpreso, noi salutiamo col cappello e si passa. Tempi beati, quelli; si potevano passare i confini di giorno o di notte e a nessuno veniva in mente di chiedervi il passaporto.
In quel breve sentiero che separa la Svizzera dall’Italia la mia giovinezza ebbe le prime ombre, e per quanto fossi sereno e conscio del passo che stavo per compiere, capii che una nuova vita stava per cominciare e con essa nuovi tormenti e nuovi tormentati.
L’Ottobre 1900 parto da Sessa, in quel di Monteggio, dove avevo pernottato, per Lugano. È qui che volevo arrivare; poi mi sarei regolato secondo la convenienza e le possibilità. Man mano che avanzavo mi pareva che le strade si abbellissero e si allargassero in omaggio a me e al mio amico Leonida.
Cromenaga, Ponte Tresa, altri paesi; poi i monti del luganese: il S. Salvatore che ha tante facce, tante prospettive, ma a Lugano porge la più bella; il Bré, un gigante sdraiato a rimirare cielo e lago, e di là Lanzo che sta ad osservare ciiò che si fa in Isvizzera. […]
Intanto ecco apparire Lugano, eccomi a Lugano. Chi da lontane contrade peregrinò in cerca di libertà ed ebbe la sensazione di averla trovata in un dato luogo, sa ciò che si prova e si senta. Oh, delizia! Comunque riportato un senso di quiete, di pace e riposante; la città la sapete piccola ma non la vedete né piccola grande punto, la casa comunale un palazzo che ha una storia, è bello, grandiosa di imponente; piazza riforma, magnifica con i suoi ciottoli, e l’arengario dei partiti, E la sede, è meglio il posto di ubicazione dei caffè e dei partiti liberale e conservatore. Nella quadratura della piazza vi sono quattro banche, quattro caffè è una birreria di primo rango; in essa è insomma, l’assetto della grande città. Invece Lugano, pur avendo l’attrezzatura di una grande città, e piccola, piena di tutte le grazie di tutte le bellezze, ma piccola, la miniatura del paradiso. Il mio entusiasmo è quello del mio amico Leonida, non ha limite. Qui è la bellezza del paesaggio che vi trattiene, i sui monti e la leggiadria del suo lago; badate che qui in autunno in primavera per chi sa intenderli, la natura sorrisi soavi e non è quindi da meravigliarsi quando lungolago avviene di udire: “grandioso” e “Grosartig” secondo se sono italiani o tedeschi gli ammiratori.
Avevo già visto e letto una lapide della Grande Famiglia Massonica a Giuseppe Mazzini apostolo dell’umana fratellanza, che qui visse preparando i destini della patria italiana.
Il viaggio
Mestieri
imbianchino, sindacalista, imprenditoreLivello di scolarizzazione
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SvizzeraData di partenza
1900Periodo storico
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