Mestieri
chimicoLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
Israele, IranData di partenza
1939Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Ettore Finzi, ebreo italiano fuggito dalle persecuzioni fasciste nel 1939, scrive lettere dall’Iran dove lavora alla Palestina, dove vivono la moglie Adelina e i figli Hanna e Daniel.
15 ottobre [1944]
Ieri sera abbiamo avuto una breve riunione in casa del direttore locale della Solel Boneh. Egli ci comunicò che alla raffineria sono rimasti contenti del nostro lavoro e che c’è da sperare che fra breve noi si aumenterà di categoria. Tra l’altro ci disse che egli non vedeva impossibile nel tempo tutt’al più di un anno che noi si passasse in categoria A, che è quella che veramente ci spetterebbe. Concludendo, ti dirò che ho l’impressione che fra breve si passerà in B e che, finito il primo anno, si finirà in A.
Puoi capire che queste notizie mi hanno sollevato il morale di parecchio e sono certo che faranno lo stesso con te.
Ti ringrazio tanto della fotografia, mi sono rivisto davanti agli occhi la tua figuretta cara e dolce ed ho sentito un infinito desiderio di te. Non pensare e non parlare di anni. L’amore non ha età. Ho letto con sollievo che hai ricevuto mia posta; c’è stato un ritardo eccezionale che, con le malattie dei bimbi, ha reso più duri i primi tristi giorni del distacco.
Ho ricevuto oggi anche i giornali: è stata una vera festa.
Non ti preoccupare tanto per il caffè, se me lo puoi mandare sarò assai contento, ma la mia salute non dipende da esso. Certo il mangiare è stata una bella delusione, i tuoi pranzetti mi sembrano sogni d’una notte… d’estate. Ma tutto passerà e fra 22 mesi quando tornerò mangerò tanto da farne una indigestione!
Il lavoro continua ad essere di routine: analisi di olii lubrificanti nuovi od usati di diverse provenienze. Non è vero che manchi d’interesse, ogni tanto ci sono dei casi interessanti ed io ho ancora molto da imparare. Il mio diretto superiore, Mr. Newby, è un tipo strano, e che, io credo, ha il diritto di essere strano ed estroso perché è qui da ben sei anni. Ma col tempo si sta aprendo e cominciamo a fare la conoscenza l’uno dell’altro. Purtroppo ancora oggi non posso dire di capire tutto quello che mi dice, ma faccio progressi.
Domani, per la prima volta, andrò con lui in fabbrica a vedere gli impianti. Un paio di giorni fa abbiamo parlato molto insieme di cose inerenti il lavoro. In complesso sono contento del trattamento che col tempo non potrà che migliorare (a meno che non m’inganni). Nella mia prossima ti parlerò più dettagliatamente del laboratorio e del lavoro.
Baciami tanto i bambini, dì a loro che sono tanto contento che sono buoni, dì loro che ci voglio tanto bene e che ogni sera quando vanno a letto penso a loro e ci sono vicino col cuore.
Un abbraccio dal tuo
Ettore
Il viaggio
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