Mestieri
bracciante, garzone, muratoreLivello di scolarizzazione
terza elementarePaesi di emigrazione
Francia, Gran Bretagna, Guyana FranceseData di partenza
1896Data di ritorno
1907Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)Chiusa la breve parentesi monegasca, nella quale, dopo un avvio promettente, era stato travolto dal vizio dell’alcol e dalle cattive compagnie, Orlando è rientrato a Fivizzano e si è impiegato in una filanda. Il lavoro è scarso e poco redditizio, e il giovane medita di espatriare nuovamente.
Tra queste donne ce n’era una che aveva un figlio nella Scozia (Inghilterra) per garzone con un signore Italiano detto Luigi Bruciani, nativo a Barga. Era la in una bottega a servir di mercanzie (cosi ci contava) gl’Inglesi dove sta benissimo. In quanto poi al suo salario (dopo poco continuava) il suo padrone gli dà cinquecento lire in tempo di due anni e mezzo di servizio, spesato, e i viaggi [an]data e ritorno pagati. Ne ha diversi garzoni, avendo diverse botteghe, ed ora ha scritto quel padrone che gliene procurassi altri due, e voltandosi verso di me, che arivavo con uno scorbello di bozzoli in quel momento, mi disse se io ci volessi andare. Io gli risposi subito di si, ed essendo tra loro donne, anche mia sorella Teresa, disse che ne avrebbe fatto parte ai genitori. Ed infatti tanto da parte mia, come di mia sorella furono avvisati se ne acconsentissero.
Mia madre volle sentire prima la donna che vi ha anche lei il figlio per aver spiegazioni piu chiare, andata a Fivizzano una mattina, la trovo a proposito davanti a la chiesa, che tiratala in disparte vuolse l’esatta spiegazione. La donna dopo aver sodisfatto mia madre, agiunse… Il padrone mi scrisse un’altra lettera questi giorni, dove mi dice che dovendo venire a fare un giro in Italia, sarebbe passato da Fivizzano per vedere quei due garzoni che gli avrei cercato se sono buoni nel suo comercio. Allora mia madre disse, che si attenderà il padrone, e se gli garberà sarò contenta se vuol partire. Intanto io cominciavo; non piu Francia si tratta dell’Inghilterra ora, quasi chi sa, per vanto. Era già giunto allora nei miei dicianov’anni, la mia cresciuta d’altezza era già completa, di una statura giusta, di un metro e sesantuno, il mio colorito naturale, ma quasi pallido, due occhi castagni, languidi piuttosto che vivaci, una corporatura snella, con due bafetti nascenti, io sono sempre stato di un carattere burlesco, ma di cuore mi commuove anche una formica, insomma bello non sono mai stato, ma quando si dovesse entrare in una città, che facessero pagare il dazio alle persone non belle, sarei passato senza un centesimo. […]
Un giorno di primavera mi chiama mia madre d’andare con lei a Fivizzano, dicendomi inseguito (nella strada che si percorreva) che era giunto quel signore il quale desiderava di prima vedermi. Arrivati che fummo, c’era la detta incaricata donna, la quale avicinatasi assieme ad un’altro giovine ci disse che sarebbe stato il mio nuovo compagno di viaggio. Era un bel giovane dei nostri contorni, e anche istruito, che (al sentirlo) era stato anche ai studi nel coleggio di Torino dove doveva farsi prete. Non laveva che solo un difetto, di vantarsi, siasi nel personale che nell’istruzione in modo che se una persona non gli dasse quell’importanza che saspettava, invitandolo prima con dei gesti ne finiva col darcela da capire a bocca. Giunto il signor Barghigiano, ci guarda entrambi, dimandando l’età di due, rimase sodisfatissimo, rimanendo al quanto con mia madre (dacchè quell’altro era solo di famiglia in quel momento) dandogli tutti i schiarimenti che desiderava, agiungendo che sarebbe andato in Inghilterra, e che poscia al suo bisogno, avrebbeci spedito il denaro per il viaggio, e cosi si rimase intesi. Noi dal canto nostro, si preparò il passaporto e tutto il nostro occorente necessario per partire.
Il viaggio
Mestieri
bracciante, garzone, muratoreLivello di scolarizzazione
terza elementarePaesi di emigrazione
Francia, Gran Bretagna, Guyana FranceseData di partenza
1896Data di ritorno
1907Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)Gli altri racconti di Oreste Orlando Tonelli
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