Mestieri
commessaLivello di scolarizzazione
frequenza scuola media superiorePaesi di emigrazione
BrasileData di partenza
1971Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Luigia Paoli è in Brasile, ha da poco conosciuto la bambina che sostiene a distanza, dall’Italia. È il 1971 e ha intrapreso il lungo viaggio per conoscere la piccola Maria Teresa e per amicizia nei confronti di un prete missionario, Renzo Rossi, che opera a Bahia e del quale Luigia ha la massima stima.
30-12-71 – Giovedì
Cara Maria Teresa, tu non sai quanto le tue parole mi hanno aiutato… Spero che un giorno leggerai queste note. Mi sei rimasta nel cuore. Nel mio piccolo senza polizia od interrogatori feroci anch’io sono dentro la storia e se non ho mai buttato tutto alle ortiche quando anche “i polsi mi facevano male” dal dolore della vita, lo devo anche a te, al tuo sereno coraggio.
Puntuali e a malincuore alle 3 riprendiamo il nostro battello per Bahia. La traversata, se possibile, è ancora più bella di ieri: ora splende di nuovo il sole, mi bruciano le spalle, mi cuocio ancora di più perché a bordo non c’è da ripararsi. Pensando alla mattinata di sole e mare perduta causa pioggia mi viene da dire le parolacce!
Presto arriviamo a casa (ma quante case ho io qui a Bahia?). Ora più che mai ho preciso il senso di questa parola: casa è dove c’è il cuore, casa è dove si sta bene ed io qui in Brasile ho casa dappertutto. Fanno bene gli inglesi a dire home per il luogo dove si vive, house per la casa come fabbricato! Non mi va di stare in casa in tanto splendido e luminoso pomeriggio. Decido di uscire con Renzo (Rossi, missionario in Brasile, ndr). Mi porta a giro nei bairros. Egli sceglie sempre itinerari nuovi. Gli dico scherzando che dovrebbe mettere su un agenzia di viaggi per soli ricchi europei e come meta questi quartieri! Manca poco che mi rifila un allegrissimo ceffone perché ha capito il senso della mia ironia e la mia poca simpatia per i signori! Con lui al fianco che non si cheta mai, tutto preso com’è a spiegarmi le terribili realtà della sua gente, io mi sento un verme nell’anima… e tanto male alle gambe causa l’implacabile sole dell’isola. A Renzo non glielo dico, altrimenti il promesso ceffone arriva davvero!
Il viaggio
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