Mestieri
insegnanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
1925Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Lorenzina Carlini ripercorre gli anni dell’infanzia vissuti a Buenos Aires, in Argentina, tra la fine degli anni Venti e i primi anni Trenta.
I ricordi più vivi però si accentuano sulla città e per contrasto mi viene in mente un’altra casa, un appartamento in Buenos Aires, in via Bernardo De Irigojen, dove penso di avere abitato più a lungo. Ricordo lo zoo della città, un parco grandissimo popolato dalle specie più diverse di animali, un parco dove una volta fui colta da una forte paura, perché ero stata rincorsa da un grosso struzzo; ed altre immagini tornano, se provo a richiamarle dal fondo della memoria. La scuola italiana Dante Alighieri dove si parlavano due lingue, ma dove ero costretta ad imparare e studiare lo spagnolo.
La scuola: un grembiulino sempre candido (mia madre diceva che mi cambiava d’abito solo per il gusto di mettermi vestitini che lei stessa mi cuciva, ma che non mi sporcavo mai), un panino che ci davano regolarmente a scuola ogni mattina, ovviamente farcito con qualcosa, ma che io regolarmente portavo a casa perché non volevo mangiarlo, e mia madre lo trovava sempre in una tasca.
E ancora altri ricordi: una maschera di carnevale, dei viali grandissimi, una bella piazza con un’immensa fontana centrale, le strade illuminate a giorno e sempre ordinate, linde, anche se piene di traffico; il sapore del puchero, del mais bianco bollito nel brodo di carne; il profumo dell’asado e di tante altre pietanze, ma sono tanti flash che non riesco a legare insieme.
Il viaggio
Mestieri
insegnanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
1925Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gli altri racconti di Carlina Lorenzini
Il Conte Verde
La nave era senza dubbio il Conte Verde, (c’è anche scritto in una fotografia); l’avevo sentita...
Il curandero
Ricordo anche che in quel periodo mia madre non stava molto bene: aveva dei fortissimi dolori...
“Itomà! Itomà! Itomà!”
E poi il viaggio, quel viaggio che mi aveva strappato a mio padre che tanto amavo,...