La “Repubblica del Gialo”

È una settimana che siamo “senza bandiera” ed a quanto pare tutto è tranquillo, non solo qui al Gialo ma anche in paese. Gli italiani continuano la loro vita di sempre e nessuno li disturba; sono anni che abitano ad Asba han sempre lavorato senza maltrattare gli indigeni e questi si sono affezionati ormai. Non so, c’è un tale affiatamento con questa gente, specie quella semplice, che tutt’ora, nonostante la situazione, ci sentiamo a nostro agio in mezzo a loro; ci vogliono bene insomma!

Da quello che mi riferiscono, per noi italiani, da parte della popolazione, non c’è da temere per ora, non ci considerano nemici, stranieri, oppressori ecc. ci considerano come loro, gente che lavora che fa lavorare e paga chi lavora per loro, trattando bene tutti.

Il guaio sarà quando arriveranno i personaggi politici, i fanatici che non mancano in questi rivoltoni. Sarà quel che sarà!

Ed a quanto pare non tarderanno a venire, Dubale mi dice stasera che in paese si vocifera che presto arriverà un comando inglese ed il governatore abissino. E se lo dicono è vero perché qui le notizie si trasmettono con la velocità del lampo, senza radio, senza telefono senza posta. È la cosi detta “Radio boscaglia” che non sbaglia mai.

Mah! Sento che la “Repubblica del Gialo” non avrà più vita lunga, tra inglesi ed abissini figurarsi se mi lasciano qui! Ma la bandiera è lì ancora ed io non la levo. Pende malinconicamente intrisa d’acqua sotto questa pioggia continua, sembra affranta per quanto ci sta succedendo.