“Per l’avvenire dei miei figli”

La mia famiglia viveva un po’ discreta, vi era anche il rispetto familiare da parte dei miei genitori, i miei suoceri, pochi disturbi tra i miei cognati, mio suocero contro mia moglie. Essendo mia moglie nata in America, finita la guerra hanno cambiato tante leggi quindi hanno messo la legge che tutti i cittadini italiani potevano emigrare per tutti gli stati d’Europa e del Sud America, cioè Argentina, Brasile e altri stati. Io, che stato ero sempre ansioso di migrare in America e non era mai stato possibile, avevo adesso l’opportunità di emigrare in America essendo mia moglie nata in Iunarsteti America dove io avevo tanti zii e cugini. Allora ho cominciato a pensare per più presto andarmene e lasciare l’Italia e la Sicilia, la mia terra nativa. Io in Italia stavo bene, non mi mancava nulla, ero nella classe dei borgese, ma il pensiero era che avevo cinque figli maschi: e fattosi grande, io con cosa li potevo dotare?

Perciò io ho deciso di andare in America non per il mio avvenire, perché io sapevo che dovevo trovare del pegio, ma per i figli  poter fare tutte le scuole e potere imparare qualche professione e qualche mestiere e non essere schiavo della miseria.

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