Mestieri
studente, soldato della Legione stranieraLivello di scolarizzazione
frequenza scuola media superiorePaesi di emigrazione
FranciaData di partenza
24.5.1954Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Dal 24 maggio 1952 Luigi Cocco e sua moglie Cristina, veneziani, non hanno più notizie di Toni, il terzo dei loro dieci figli. Vivono nell’ansia, e tutto pensano fuorché quello che gli rivelerà la prima lettera del giovane.
Caro papà
Non so nemmeno come cominciare questa lettera e se avrò il coraggio di spedirla perché mi sento tremendamente vigliacco. Avrei voluto scriverti sin dal primo [momento] che entrai in Francia clandestinamente ma non potei se non al porto di Marsiglia e di nascosto. Non ti scrissi prima perché dovetti iscrivermi subito alla legione straniera e tu saresti senz’altro venuto a prendermi, non che mi dispiacesse perché lo desideravo con tutto il cuore, ma avresti dovuto spendere un sacco di quattrini per venire in Francia e pagare una forte multa per uscire dalla Legione e poi avrei dovuto fare del carcere in Italia perché ero clandestino. Spero capirai il perché del mio silenzio anche perché tu conosci il mio carattere d’avvertire sempre in tempo.
Ti garantisco però che soffrivo sentivo il bisogno di scrivere di farmi vivo perché immaginavo lo stato d’animo in cui tu ti trovavi di come tu passavi le giornate in ufficio, pensavo a mamma… e questo mi stringeva il cuore, e spesso ci ho pianto sopra e mi chiedevo perché ho agito in questa maniera e con quale criterio mi sono arruolato a questo inferno. […]
Adesso nel modo più breve ti scriverò cos’o combinato e cosa ho passato sino adesso. […] Dunque sono partito da casa il 24 alle ore 6 dal piazzale Roma. Ho preso o meglio abbiamo preso il treno a Padova diretti a Milano e Torino alle 21. Abbiamo passato la notte in treno e siamo arrivati a destinazione alle 9. Di lì poi siamo andati a Bardonnecchia ultimo paese sul confine. Lì abbiamo deciso di andare in qualche albergo per tentare di passare il confine il giorno dopo. Difatti così abbiamo fatto. 3 erano le nostre possibilità di riuscita. La prima era il treno tentar di farcela alle spalle dei contrabbandieri, questa ci andò male. La seconda era quella di passare attraverso delle montagne alla sinistra del paese anche questa andò buca. L’ultima carta, tentata il giorno 27 ci riuscì ed era la più difficile. 28 ore di cammino abbiamo fatto vestiti come eravamo con le scarpette attraverso nevai immensi, di notte bracconati dalla finanza con Paolo che aveva la febbre senza sapere dove era la meta. Due o tre volte fui sul punto di rinunciarci di tornare indietro ma per fortuna un contrabbandiere ci aiutò un pezzo e noi ci demmo l’orologio. Ho detto un pezzo perché nel più duro quando eravamo su un nevaio e con sotto un salto di 2 o trecento metri la finanza ci dette il chi va là. Il finanziere [contrabbandiere, Ndr] se la dette a gambe e noi come meglio potemmo se la squagliammo. Insomma alle 6 del mattino mezzi morti siamo arrivati a Modane e ci hanno presi. E come se non bastasse ci han fatto lavorare sino all’una.
Abbiamo passato la notte lì per terra alle 5 del mattino siamo partiti per Chambery lì ci han messo in una spece di prigione e dopo aver passato una visita medica e aver fatto due o tre firme ci han fatto come al solito lavorare. Lì ho trovato degli altre reclute tutte remi da galera era una caserma di soldati molto bella con un bellissimo campo di equitazione. Non rammento bene quanti giorni sia rimasto lì tuttavia si stava abbastanza bene levando quelle volte che dovevo far il sevro [servo]. Se non erro dopo 4 giorni ci hanno sbattuti a Marsiglia e di quì è cominciato l’inferno.
Il viaggio
Mestieri
studente, soldato della Legione stranieraLivello di scolarizzazione
frequenza scuola media superiorePaesi di emigrazione
FranciaData di partenza
24.5.1954Periodo storico
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