Mestieri
operaio, assistente tecnico nei cantieriLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
BrasileData di partenza
1908Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)Il Lusitania, la nave su cui Mario Alberto Pelosi si è imbarcato per raggiungere il Brasile, fa sosta a Marsiglia.
Mia cara Mamma,
erano le sei quando questa mattina mi sono sentito chiamare. Era l’operaio italo-francese il quale voleva che scendessi a terra. Mi sono levato insieme al marinaio levantino e dopo mezzora eccomi pronto.
“Non si scende”, mi dice il Comandante “non abbiamo ancora avuto libera pratica”. La libera pratica, per chi non lo sa, non è altri che il foglio che la dogana di ogni città di mare rilascia ai bastimenti i quali non hanno malattie infettive a bordo. Dopo poco viene abbassata la bandiera di quarantena; si può scendere. Il Capitano ci avvisa che prima di sera bisogna essere a bordo non sapendo quando si partirà.
Eccomi sul “Quai du Port” ed ecco il tram classico. Montiamo.
In Francia non ha corso la moneta italiana; l’operaio italo-francese paga per tutti. Come sono brutti i tram di Marsiglia! Ancora con il freno all’antica da tramway di Parma, senza campanello elettrico; piccoli, con sedili di legno ed invece della campana di avviso hanno la cornetta come le automobili. […] Il tram si ferma; smontiamo e con cinque centesimi ci facciamo trasbordare sul ponte sospeso. Siamo in Marsiglia vecchia. Per verità non ho ancora visto Marsiglia nuova perciò non posso fare confronti; ciò che però salta agli occhi è la sporcizia estrema che vi è nelle strade. Non si sa dove mettere i piedi. Entriamo in un bar; beviamo il Vermout. Che sapore indefinibile ha! Pare fatto con brodo di berretto da notte! […]
Seduti in una ‘buvette’ beviamo assenzio come aperitivo. Ora capisco come in Francia vi siano tanti alcolizzati. L’assenzio è un liquore che brucia, fa venire il tremito addosso mentre si suda freddo. È mezzogiorno e ci sediamo ad un tavolo da Restaurant. L’operaio italo-francese ci ha salutati poco prima; è ritornato al lavoro. Zuppa di pesce; pesce fritto; frutta e formaggio; una mezza bottiglia di vino bianco e una mezza di nero. In due £. 1,80. Crepi l’avarizia! Il cibo è eccellete; il vino lascia a desiderare. […]
Quando saliamo a bordo del vapore sono le cinque; fra poco si mangia. Il capitano mi comunica che domani ci fermeremo a Marsiglia. Sta bene. Alle 19 mi corico in cuccetta. Di fuori si odono ancora i fischi dei vapori carichi di mercanzia, che arrivano e partono, ed io mi addormento.
Il viaggio
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