Mestieri
musicista, fotografo, documentaristaLivello di scolarizzazione
frequenza universitariaPaesi di emigrazione
Afghanistan, India, AustraliaData di partenza
1967Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri) Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Dall’Italia alla Turchia, dalla Turchia all’Afghanistan, passando per l’Iran, arrivando in Pakistan. Per un hippie come Raffaele Favero, negli anni ‘60, il viaggio è volontà di scoperta, sfida, rivelazione dell’ignoto.
Bannu, circa l’11 gennaio 1968
Carissimi genitori, ora sono in Pakistan, cioè è già un mese che sono qui in questo paesino situato tra il Balucistan e il Punjab.
Partito da Kabul con l’intenzione di andare direttamente in India, a Peshawar mi sono ammalato: mi sono preso l’epatite virale. Un vecchio santone mi ha raccolto e mi ha portato nella sua povera casa in questo paesino e mi ha curato. ormai sto bene e spero in 15 giorni ancora di rimettermi completamente in sesto.
Devo confessare che sono stato piuttosto sfortunato ma non tutto il male vien per nuocere perché proprio qui ho trovato quel qualcosa che cercavo: le parole, la compagnia e il modo di vita del santone (barba e capelli lunghissimi) mi hanno insegnato un mucchio di cose.
BACI BACI a Papà, mamma e Patrizia sempre presenti nel mio cuore.
AUGURI di buon ANNO
Vostro Raffaele detto RAFIULLAH KHAN
SCRIVETE SUBITO !! oh!
BANNU, giornata di semisole,
Giuseppe (nome del nonno) FAVERO Costantino (padre) clima notturno freddofreddino,
di giorno calducciocaldo, inverno
RAFFAELE tropicale
Cara Famiglia,
è mattino, il sole illumina dalla porta aperta questo bianco foglio che ORA è qui ed anche ORA è lì davanti ai “tuoi” occhi di componente della famiglia Favero che stai leggendo per primo, forse a voce alta, le notizie da RAFFAELE scappato di casa per una vita senza partecipazione sociale.
Sì padre, sono ancora in Pakistan, non sono ancora arrivato in India ma non ho fretta: sappi che il “mio” viaggio non è turistico, tanto meno RAID con jeep 20 000 km in macchina Milano-Calcutta, inviato speciale ecc. ecc.
Il mio pellegrinaggio in Oriente è lento e solitario, io VIVO qui, non passo per di qua e poi vado là, no, io vivo qui con questagente e per di più vivo con i poveri e cole “Santo”: vesto come loro, imparo la loro lingua, mangio quel poco che loro preparano per se stessi e danno a me: il LORO ospite amico RAFIULLAH KHAN. Voi lo sapete perché sono partito: per un qualcosa che si chiama CAMMINO VERSO L’IDEAL ILLUMINAZIONE, INTELLIGENZA DI TUTTE LE COSE, DIO (?), SOPRATTUTTO AMORE PEOSIA FILOSOFIA ed io vi dico che il Santone (qualifica: Dervish, ultimo gradino della catena d’iniziazione verso Hel-Nur “LUCE” dell’esoterismo islamico) mi ha dato “qualcosa che mi soddisfa! Perciò cara Mamma (madonna del tuo Raffaellino biondo capriccioso e testardo, ma in fondo sorridente con la “bociapiccola” (è il soprannome di Raffaele, ndr)) rossa sulla manina NON ANGUSTIARTI e vivi felice perché tuo figlio sta benone. Situazione clinica: epatite completamente finita, forze rigenerate, mente contorta come al solito ma dura e in buona salute, temperatura normale, colore urina normale, pressione e cuore normali. Ti prego, mamma, non soffrire più per me, pensa che sono in luoghi favolosi (li hai visti nelle diapositive dei sig. Pellegrini) colorati antichi santi e caldi lussureggianti, che sono in ottima salute e spesso di notte sono cullato da te con amore perché a 3 anni, diciotto o ventitre, io sono sempre il tuo BAMBINO BIONDO BELLO CAPRICCIOSO RIBELLE INTELLIGENTE BATTERISTA FAMOSO PAZZO CHE FA SOFFIRE MA PUR SEMPRE RAFFAELE CHE TI VUOLE BENE
Il viaggio
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frequenza universitariaPaesi di emigrazione
Afghanistan, India, AustraliaData di partenza
1967Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri) Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Raffaele Favero
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