Mestieri
musicista, fotografo, documentaristaLivello di scolarizzazione
frequenza universitariaPaesi di emigrazione
Afghanistan, India, AustraliaData di partenza
1967Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri) Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Due lettere, una ai genitori e alla sorella, e una riservata alla sorella Patrizia. Le scrive Raffaele Favero dal Nepal, dove è giunto dopo un lungo viaggio a tappe verso l’Oriente.
Kathmandu, NEPAL
Dear Parents
SONO ARRIVATO IN NEPAL FINALMENTE
ADESSO CHE STO BENE, CHE SONO ARRIVATO DOVE VOLEVO ARRIVARE, CHE HO TROVATO LA PACE INTERIORE, COSA DEVO FARE? essere felice dalla mattina alla sera .
Carissimi Genitori e Sorella
vi scrissi una lettera, credo ormai sia passato un mese, in cui chiesi aiuto (scusate) perché la vita pratico-finanziaria-burocratico-mangereccia è molto difficile qui. Vi spiegavo che in Katmandu è assolutamente impossibile “barcamenarsi”. Voglio dire cavarsela alla giornata.
Non avendo ricevuto posta credo che voi non abbiate ricevuto such letter oppure (altra attendibile congettura) la vostra lettera è andata persa.
Cosicché per farla breve non ho ricevuto niente. ho venduto TUTTO.
Cose che mi sono rimaste: due o tre libri che non lascerò mai, una coperta (quella beige con le righe rosse), un paio di sandali, un saio nero, una collana religiosa (Shiva), un braccialetto, un pentolino tibetano per bere l’acqua, un portafoglio vuoto. Poco ma ho sempre un cuore che palpita.
Non è certo la fame o la stanchezza o il freddo o il caldo che ferma un “Buddhi” o uno che vuol diventare “Buddhi”. Forse in questi giorni vendo un litro di sangue per 2000 lire cosicché posso raggiungere il confine da solo e non sulla jeep della “Pula” nepalese.
E’ PERSONALE PERCIO’ CHIUNQUE ALTRO NON LEGGA !!
Raphaellus ad soram Patritiam,
ore? (may be afternoon), Sala del Post Office di Katmandu (non c’è orologio a muro!), fuori piove a dirotto, gocce pesanti e caldicce che presagiscono la prossima grande pioggia che cadrà dal cielo alla fine del mese (raining season – Teoria dei Monsoni ecc..)
Sono appena arrivato dalle grandi montagne, sono stato con un “hip” tedesco dieci giorni completamente selvaggi sulle medie cime dell’Himalya (3/4000 m). E’ come se fosse una solita gita a Chiesa di Valmalenco o a Bormio alla Capanna Pizzini, Casati, marinelli, ecc. solo che dura 10 giorni e non c’è nessuna calda capanna ad attenderti, just walking and walking nella giungla, nella prateria, nella foresta, sulla neve; si dorme nel sacco a pelo sotto nitidissime stelle tibetane, si mangia porridge, pappetta, ovomaltina cotta in un pentolino su un fuoco avventizio. Sempre soli, si medita, si parla poco, si cammina tanto, ogni tanto incontri qualche Yak, buffalo ma mai tigri o pantere anche se il popolo che vive qui racconta storie di tigri e pantere sulle montagne. Serpenti – Cobra – pochi, ma ho imparato a renderli innocui. Capisci, ormai sono un fachiro che suona anche il piffero indiano.
Raramente qualche “sherpa” ci viene incontro col sorriso cinese di uno che pensa: – Guarda questi “angrès” che giocano a fare i santoni, poi c’invita a gesti nel suo povero covo a mangiare “champa” (farina e acqua non cotta).
Caro papà sono qui IN PRIGIONE nepalese di Katmandu che aspetto la mia condanna di essere uomo senza beni materiali.
Ci hanno messo dentro perché eravamo andati all’ufficio dei visti a richiedere il visto di uscita. Sono proprio scemi. Sono stato qui (clandestinamente) per più di 3 mesi e una qual volta voglio veramente andarmene mi mettono dentro per 4 giorni. Domani vado in ogni modo e sono di nuovo libero.
Il viaggio
Mestieri
musicista, fotografo, documentaristaLivello di scolarizzazione
frequenza universitariaPaesi di emigrazione
Afghanistan, India, AustraliaData di partenza
1967Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri) Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Raffaele Favero
La porta dell’oriente
Istanbul, ottobre '67 Carissima famiglia, il viaggio fin qui è stato facilissimo: in due giorni eravamo a Belgrado...
Un viaggio estremo
Teheran (Persia) circa il 4 novembre Carissimi genitori e sorella, finalmente vi scrivo e questa volta ho molto da...
Epatite virale
Bannu, circa l'11 gennaio 1968 Carissimi genitori, ora sono in Pakistan, cioè è già un mese che...
L’India per me
New Delhi Caro papà, finalmente sono in India e solo ora posso capire cos'era l'INDIA per me....
Natale in Afghanistan
KABUL fine di novembre Cara famiglia, ho trovato una coppia di torinesi che viene in Italia con una...
La fattoria in Pakistan
LAHORE, 12 gennaio 1969 Caro papà, Nella tua ultima lettera esponi dubbi sulla realizzazione dei miei piani, causa...
Kabul-Milano-Kabul
Kabul, 2 aprile 1970 Cari genitori e cara sorella Patrizia, il viaggio da Milano a Kabul (fatto in...
I cavalli del Waziristan
Zarki Nasrati, 1 gennaio 1973 Cara Mamma & Papà & Patrizia tanti auguri per il nuovo anno con...
A casa di Jill
The Grampians, Carissimi genitori, sono arrivato finalmente alla dimora di Jill dopo un volo di circa dieci ore...
La guerra in Afghanistan
Peshawar, N.W.F.P. Pakistan, 20/11/1980 Carissimi genitori, scusate questa nota concisa e l'inaspettata visita a queste parti tanto famigliari per...
Una morte tragica
MARYBOROUGH, Sept 25, 1981 Carissimi tutti, ho lasciato il vecchio lavoro di "project officer" (finalmente...) e quello dei...