Notte prima del ritorno

Poi le cose precipitarono di colpo. Gli Inglesi avanzavano dall’Egitto ed il governo ordinò a tutte le famiglie di rimpatriare. La precedenza fu data alle donne, ai vecchi e ai bambini. Gli aerei da trasporto, che portavano al fronte materiale bellico, tornavano in Italia carichi di profughi. Ci prenotammo e attendemmo la chiamata. Prima a partire fu la mia amica Concettina Corridore con i suoi tre bambini. Molte persone sfollarono per via terra e andarono a Tripoli. Potevano portarsi pure le masserizie. Ma io preferii tornare in Italia, con solo il vestito addosso.

La sera che precedette la partenza dovetti pernottare a Bengasi; passai la notte sola con i miei bambini, seduta su una sedia, nello scantinato di casa mia. Non chiusi occhio, per paura della solitudine e dei bombardamenti. In città c’era poca gente ormai. Nel mio palazzo, nessuno. Nessuno sapeva che io ero lì sotto, e in qualunque evenienza non avrebbero potuto aiutarmi. Ma Iddio è grande; la notte passò senza bombardamenti.