Di nuovo insieme

L’8 febbraio del 1954 il nostro viaggio giunse a termine e finalmente avevamo raggiunto la nostra destinazione. Eravamo così ansiosi di rivedere nostro padre dopo tutti quegli anni, che non pensavamo ad altro che al momento in cui lo avremmo riabbracciato. Volevamo fare un’ottima impressione, e ci preparammo con cura fin nei minimi particolari: scarpe lucidate, nuovo abito scuro e camicia inamidata. Avevamo sistemato ogni singolo capello, e dopo il primo scrutinio, controllammo di nuovo che sull’abito non vi fosse rimasto alcun pelucco o granellino di polvere. Eravamo pronti. In che modo ci avrebbe guardato? Eravamo cresciuti e diventati due giovani uomini ora. Chissà se ci avrebbe riconosciuto?

Vedemmo nostro padre che ci aspettava in piedi sul molo, sorridendo per la contentezza del nostro ricongiungimento ancora prima di averci visto. Era rimasto identico a quando lo avevamo visto l’ultima volta in Calabria, eccetto alcuni capelli grigi misti a quelli suoi biondi ondulati e un paio di chili in più aggiunti alla sua forte ossatura. Tony ed io gridammo dalla gioia mente scendevamo di corsa giù sul ponte di passaggio, insinuandoci lentamente a zigzag attraverso la folla, e cercando di guadagnare un passaggio libero per raggiungerlo il più velocemente possibile. I suoi occhi non avevano perso la loro lucentezza e nemmeno lui aveva perso il suo senso dell’umorismo. Finalmente eravamo di nuovo insieme, in una terra diversa ma di grandi opportunità in cui nostro padre ci avrebbe introdotto e guidato.