Mestieri
Operaio, commerciante ambulante, impiegatoLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
1925Data di ritorno
1931Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Giovanni Gotta ricorda la sua infanzia a Buenos Aires e colloca i suoi ricordi nelle giornate in cui è a bordo del transatlantico Conte Verde per rientrare in Italia con la sua famiglia
APPENA RIPOSATI lasciavamo a casa Palmina y Zulema e via!, por calles, avenidas y plazas y barrios a tuffarci “spensieratamente” nei numerosi “remates” dove, all’asta, si bandiva un infinità di cose: tre tagli di stoffa, cinque paia di scarpa (marca Aeroplano), un “porròn”, uno stock di “bombillas para tomar el mate”, una elegante “bocina de coche”, dos “calendadores”, una “pava”, dos “sombreros”, una “pipa de fumar”, ecc.
E POI… giù tra le molte corsie di macchine e tram che facevano da contorno e spettacolo alla movimentata, allegra e pacifica, vita della gran bella città! Parlo della BUENOS AIRES del 1931 che, quando la lasciai, avendo già superato i due milioni di abitanti tra GALLEGOS; GRINGOS, INDIOS, CRIOLLOS e ALTRI e, tra questi, un piccolo “TANO” di nome “Juancito” che nulla sapeva del RE D’ITALIA, ma tanto sentiva nel suo “corazon” per Juan De Garay e per la Bandiera “Blanca y Azul”!
Ricordo, dalla PRIMA ATRASADO, tutte le scuole elementari frequentate. Ricordo l’ultima mia promozione con “MUY BIEN CINCO” in matematica, l’equivalente del 10+Lode in Italia, dove però, non molto tempo dopo, fui bocciato con un bel 2!
Cos’era successo a Juancito?? Ecco: quindici lunghi giorni di mare lo separavano dai suoi sogni infranti!
Ricordo le mie vacanze estive che passavo a Pergamino, dai cari Zii “CHICHIN e CLARINNA”. La finta severità dello zio Chichin, le premure di Clarinna, i miei giochi con l’incantevole Haidéee, i suoi dolci fichi!
Ricordo che le maestre della scuola dicevano, a noi piccoli sognatori, che se un bambino avesse voluto esplorare a piedi tutta l’Argentina, sarebbe tornato a casa dopo molti anni, vecchio e con la barba bianca, tanto era grande l’Argentina! Ed io … sognavo! Sognavo! Sognavo!
Sognatore sono rimasto e vorrei che un pochino lo fossero anche i miei figli, tutti ormai adulti e molto più istruiti del loro padre!
Il viaggio
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