Mestieri
manovaleLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media inferiorePaesi di emigrazione
VenezuelaData di partenza
1952Data di ritorno
1958Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Dopo qualche lavoretto da operaio, Vincenzo Furgiuele sembra aver finalmente trovato un posto di tutto rispetto presso la Compagnia Telefonica Venezuelana.
La massa degli emigranti si divideva in due categorie: la prima comprendeva coloro che non avevano un mestiere o una professione in particolare, ma fidavano solo nella forza delle loro braccia, mentre la seconda comprendeva coloro che avevano una preparazione tecnica specifica.
Io appartenevo alla prima di queste categorie e mi trovavo in una terra straniera per sfuggire, come gli altri, alla miseria e lottare contro la cattiva sorte. Mi sentivo nello stesso tempo animato da uno spirito di avventura, un’ansia di scoprire ed esplorare che accomunava quella massa dalle braccia muscolose che dall’Italia si era spinta alla scoperta di nuove terre, nel tentativo di vincere la povertà. […]
Riuscii ad entrare nella Compagnia dei Telefoni come muratore. Un giorno, mentre si discuteva di come realizzare un cunicolo sotterraneo per il passaggio di grossi cavi telefonici, pur non avendo molta esperienza, proposi al capo squadra una soluzione che lo entusiasmò tanto da parlarne con l’ingegnere responsabile. L’idea piacque e quindi mi venne affidato l’incarico di attuare il progetto, con l’aiuto di una decina di operai. In qualche mese l’opera venne portata a termine e tutti, dai tecnici ai dirigenti, furono molto soddisfatti. Quel cunicolo assunse per me un grande significato: con esso lasciavo un piccolo contributo italiano al Venezuela. […] Fui convocato dal presidente della compagnia, il dotto. Masoero, che mi elogiò e mi consegnò un premio in denaro.
Ma il momento di gloria terminò presto ed io ritornai nell’ombra, a patire le sofferenze di una vita fatta di stenti e di duro lavoro, lontana da quella ricchezza che ormai da tempo inseguivo. Un giorno Sanchez, il capo squadra, notando la mia insoddisfazione e il mio frequente cattivo umore, mi chiese: “Che cosa hai, Enzo? C’è qualche brutta notizia dalla famiglia?”. “No, maestro Sanchez”, gli risposi. “È la mia famiglia che attende qualche buona notizia da parte mia”. […]
Dopo alcuni mesi decisi di lasciare la Compagnia dei Telefoni e lo comunicai a mastro Sanchez che, infuriato, mi disse: “Ma cosa fai?! E perché proprio ora che tutti ti stimano?”.
“Veda, mastro Sanchez”, gli risposi, “Se avessi avuto questo lavoro nel mio paese, allora sì che saremmo invecchiati insieme! Ma in questa terra cerco altro; se veramente mi stima dovrebbe comprendermi”.”Rifletti bene e cerca di tornare sulle tue decisioni”, – concluse lui.
Qualche giorno dopo lasciai la Compagnia dei Telefoni. In realtà, all’insaputa di tutti, avevo ottenuto la promessa di un appalto dalla “Western & Co.”, un’affermata società americana che si occupava della costruzione di capannoni prefabbricati da adibire a deposito di merci.
Il viaggio
Mestieri
manovaleLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media inferiorePaesi di emigrazione
VenezuelaData di partenza
1952Data di ritorno
1958Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Vincenzo Furgiuele
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