Mestieri
studenteLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
EtiopiaData di partenza
1937Data di ritorno
1942Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Per Francesca è il momento dei saluti: tutti i parenti si sono riuniti per l’ultimo addio prima della partenza verso l’Etiopia, dove si ricongiungerà con la madre e la sorella al padre emigrato.
È ancora buio fuori eppure i miei cugini sono già alzati, persino Marisa che nessuno riesce mai a svegliare se non buttandola a forza giù dal letto, anche gli zii ed i nonni sono già in piedi, ma non c’è aria di festa, sembra che nessuno sappia cosa dire ed allora chi prende una valigia, chi guarda se ci sono ancora dei vestiti da mettere a posto e chi sta in un angolo come il nonno, senza far nulla. Io e mia sorella siamo vestite tutte di nuovo; con le calzine bianche ricamate dalla mamma a fiorellini rosa ed azzurri, le scarpe di vernice lucidissima ed un bel fiocco nei capelli, che, strano a dirsi, Miriam non si toglie come è solita fare.
Ci si guarda tutti in silenzio per un po’, sembra che non si sappia che cosa dirci, poi mi ritrovo tra le braccia dell’uno e dell’altro che mi tengono stretta stretta; particolarmente lungo è l’abbraccio della nonna, che sembra non voler finire e nel quale vorrei restare; ma finisce, e mi accorgo che il caro viso è bagnato di lacrime; sento molto sgomento e mi chiedo: «Vado così lontano? non ritornerò più?». Lo zio Raoul che ci accompagnerà a Livorno non parla, i miei cugini ci guardano e ci toccano per dirci quello che non riescono a dire a parole, la zia Maria cerca di sorridere e la mamma mi sembra triste, preoccupata… non è contenta la mamma di andare dal babbo? forse non rivedremo più la nonna, il nonno e tutti gli altri? Il nonno se ne sta in disparte e, dopo averci salutate, si gira e se ne va senza guardarci; anche mia sorella, che di solito è felice di ogni novità, non sorride neppure. ora mi viene in mente che ieri siamo andate a salutare lo zio Mario e la zia Gabriella e che la zia piangendo forte diceva che Miriam non provava alcun dolore a partire, a lasciare i suoi parenti e che non versava neppure una lacrima a differenza di me; ma ora, guardando mia sorella, capisco quanto invece stia male anche lei e l’ammiro perché è forte.
Il viaggio
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