Mestieri
vigile urbano, fotografo, custodeLivello di scolarizzazione
diploma scuola media professionale (avviamento)Paesi di emigrazione
CubaData di partenza
1983Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Dopo due anni di permanenza a Cuba, Aldo Abuaf comincia ad accedere ai diritti/dovere del popolo cubano.
Con quel passo mi stavo avviando all’integrazione totale che ho raggiunto qualche tempo dopo, in vista della scadenza del mio Carnè de Identidad da residente “temporal”. Tramite un’amica di Norma, maggiore della Polizia di immigrazione, abbiamo presentato richiesta per il cambio di stato a residente “permanente”. Inoltrata la pratica, corredata dal contratto di lavoro e da una lettera di garanzia della mia compagna con la quale si assumeva tutte le responsabilità: economiche, sociali e politiche del mio soggiorno a Cuba, in breve abbiamo ricevuto risposta positiva ed io un nuovo carnè, della durata di 5 anni e non più di 2. Il rinnovo diventava automatico ripresentandolo alla scadenza.
Da quel giorno ho avuto diritto alla “libreta”, la tessera annonaria, e a tutti i servizi a disposizione del “pueblo” cubano, ma ne ho assunto anche i doveri. Al CDR [Comitato per la Difesa della Rivoluzione, Ndr] numero 15 “Inti Peredo”, alle cui attività partecipavo già, e dal quale ero conosciuto, sono stato iscritto ufficialmente. Non potevo detenere, legalmente, valuta estera.
Il quartiere in cui abitavamo era molto bello e tranquillo, con abbondanza di verde, composto per la maggior parte da ville unifamiliari o comunque da case di non eccessiva volumetria, la più grande era la nostra: cinque piani con due scale. Costruita su un terrapieno, aveva gli scalini di accesso protetti da una tettoia, sostenuta da travi in legno, che non ha raggiunto i due anni di vita. noi abitavamo al promo piano, equivalente al rialzato, e davanti al balcone avevamo un grande cespuglio di rose al quale venivano spesso i colibrì per succhiarne il nettare.
Sopra di noi abitava il colonnello Iglesias, capo della Empresa Gaviota che apparteneva alle Forze Armate a tutti gli effetti. Era una persona di una cortesia estrema, non sembrava nemmeno un militare. […]
All’ultimo piano, esattamente sopra di noi, in un appartamento identico, abitava Rafael Del Pino. Un personaggio che definire antipatico è fargli un complimento. Scortese, tronfio, un vero pallone gonfiato. Viveva di rendita della gloria guadagnata durante l’invasione della Baia dei Porci, quando lui era uno dei pochissimi piloti dell’Esercito Rebelde. Non salutava mai nessuno e riempiva il viottolo dietro alla casa di lattine di birra, vuote naturalmente, quando questa confezione era ancora sconosciuta ai più.
Il viaggio
Mestieri
vigile urbano, fotografo, custodeLivello di scolarizzazione
diploma scuola media professionale (avviamento)Paesi di emigrazione
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