Mestieri
direttore della fotografia (cinema)Livello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
ColombiaData di partenza
1923Data di ritorno
1932Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)I Troiani sono giunti in Centro America invitati dall’amico aviatore Enrico Massi. La sventura vuole che, al loro arrivo, questi sia appena deceduto in un incidente aereo. Dopo qualche mese a Panama, al capofamiglia viene in mente di cambiare rotta e dirigersi in Colombia.
Con la nuova situazione che improvvisamente s’era venuta a creare, si dovette ripiegare verso un’altra soluzione, alternativa al progetto di partenza. Le scelte erano però limitate. Si scartò l’idea di completare il viaggio programmato perché, senza Enrico, non avremmo saputo a chi rivolgerci a Tegucigalpa. Stabilirsi in Panama era assolutamente impossibile per il veto statunitense. Tornarcene a Roma neanche a pensarci (soluzione che invece applicò la famiglia Giachetti, che s’era aggregata noi). Ci restava poco da traccheggiare, con il permesso di soggiorno che stava per scadere.
Improvvisamente Papà decise di andare nella repubblica più vicina al luogo dove ci trovavamo: la Colombia! Ci saranno stati posti anche più vicini o alla medesima distanza, ma lui optò per la Colombia. Forse perché era l’unica partenza disponibile in quel momento, chissà… Comunque quella scelta non fu mai completamente chiarita.
Dunque ci imbarcammo di nuovo e, dopo una sola nottata, la mattina presto sbarcammo a Puerto Colombia, unico grande porto colombiano sull’Atlantico. Erano iniziati da poco i lavori di dragaggio della foce del fiume Magdalena, che avrebbe permesso alle navi di portarsi direttamente alla vicina città di Barranquilla che distava una ventina di chilometri.
Puerto Colombia comprendeva un gruppetto di case, coperte con foglie di palma da cocco. La strada era completamente sterrata e polverosa e costeggiava il fiume. La percorremmo in auto. A Colòn faceva caldo ma, a confronto di quello che trovammo lì, era un clima dolomitico. La zona del fiume dove fervevano i lavori si chiamava Boca de Ceniza (Bocca di Cenere) ed era al centro di vari scandali. Preventivi, ritardi sui lavori senza alcuna previsione sulla conclusione; ruberie a tutto andare. Al governo era il Partito Conservatore, molto simile alla nostra Democrazia Cristiana. Complici (più che soci) di maggioranza erano le ditte italiane che partecipavano ai lavori. Molti di quegli italiani venivano poi spesso a casa nostra a farci visita e si confidavano con papà.
Il fatto che noi venivamo da Roma eccitava la curiosità dei connazionali che erano provenienti dalla Calabria, dalla Sicilia e da altre regioni del Meridione. Ricordo che, in gran parte, erano di Padula. Gente che dell’Italia aveva un vago e lontano ricordo, magari del porto dove s’erano imbarcati che, per i più, doveva essere stato Salerno. Dei porti del Nord non avevano idea. Sembrerà strano: il ricordo che gli restava più impresso era quello dei pennacchi che avevano in testa i Carabinieri in alta uniforme.
Il viaggio
Mestieri
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