Mestieri
operaio, manovale, sagrestanoLivello di scolarizzazione
Paesi di emigrazione
GermaniaPeriodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)In occasione della visita di un religioso “compatriotto”, Pasquale Magresso redige un discorso e una poesia da declamare nella sede di un circolo di emigrati italiani a Kempten, Baviera.
Discorso
Signori, noi siamo qui radunati in quest’oggi per onorare la benevolenza di un patriotto per condiscendenza Italiana. Esso c’invitta per richrearsi nel mezo di noi godendo di sentire anche per breve tempo la dolce melodia della lingua Italiana, la sola loquela di quella patria gloriosa da lui tanto amata e per lui zenza brama divenuta straniera. Esso ambirebbe di poter coabitare fra noi per gloriarsi di essere almeno tra i figli di essa ma essendosi volontariamente dedicato a servire il Signore sotto l’umile cariera di prete adugendo di vivere ritirato dal mondo gli riesce impossibbile, perciò brama questa riunione o signori per farci in tal modo conoscere che esso ci ama teneramente e come un vero patriotto si riempie di gioja nel sentire la favella dei nostri e suoi progenitori antenati; procuriamo dunque signori di contracambiare oggi questo amor patriotico con tutto l’affetto della più sincera allegria promettendo ogn’uno di evitare gli ostacoli per rendere questa festa tranquilla e solenne.
Devoto e certo che ogn’uno accetterà di buon garbo il consiglio, leviamoci tutti o signori e con voce di risentimento concorde verso il nostro benemerito compatriotto Signor cappellano Don Antonio Guglielminetti gridiamo eviva eviva eviva
Sonetto
Eviva il suol germanico
eviva i cappellani
eviva questi nobili
che onora gl’Italiani.
Anch’essi son venuti
con docile allegria
nella nostra riunione
per farci compagnia.
Benché noi siamo Italici
Di patria qui arivati
Eppur si mostra affabili
Con noi suoi sventurati.
Questi signori nobili
capiscono il parlare
di noi taliani e godono
sentirci conversare.
Son lor che ci consolano
con sua gentil prudenza
e di preggio ci onorano
l’amabil sua presenza.
Noi siam qui radunati
per far quest’allegria
e lor pronti e solleciti
a seguir la stessa via.
Perciò siam’obbligati
di fargli tanto onore
come stranieri suditi
faciamolo di cuore.
Onor si renda ai nobili
onore ai cappellani
onore all’Arciprete
con tutti i parochiani.
Col suon di voce fervida
gridiamo in compagnia
eviva questi nobili
signori e l’allegria.
Il viaggio
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