Mestieri
OperaioLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
FranciaData di partenza
3.1919Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)I genitori di Lionello decidono di trasferirsi a La Grand Cabane, a circa nove chilometri da Saint Gilles. Il Rodano è vicino e Lionello ricorda quegli anni come tempi di grande spensieratezza e libertà.
Allora i miei genitori decisero di andare al Mas di La Grand Cabane, dove mio padre aveva lavorato quasi ininterrottamente dal 1900 sino alla guerra, e dove aveva vissuto anche mia madre dopo il matrimonio ed avevano stabilito rapporti di amicizia e di stima con il fattore, un ferroviere in pensione, e con la sua famiglia. Il figlio e la figlia erano contemporanei dei miei genitori. Per me fu possibile andare a scuola solo dopo alcuni anni: il Mas distava da Saint Gilles 9 chilometri, troppi per un bambino. Andammo ad abitare alla stazione di pompaggio, ai piedi della diga del Rodano, un alloggio comodo, con acqua corrente e luce elettrica. Un luogo incantevole in mezzo al verde. Ricordo quel tempo con emozione, vissuto a scorazzare nei prati, nei campi, a briglia sciolta, sempre ad arrampicarsi sugli alberi, a fare sgambate lungo il Rodano. Appena giungeva la primavera, le scorrerie avvenivano lungo il canale d’irrigazione, con altri ragazzi e ragazzine. Giorni interi a sguazzare nel canale, l’acqua allora era pulita. Diventati esperti nuotatori si spingeva l’audacia con lunghe nuotate nel Rodano. Un altro passatempo era la pesca nel canale dove il pesce abbondava. C’erano però molti rettili, una specie non velenosa né aggressiva, che si nutriva di rane, Appena una rana emetteva una specie di lamento, era il segnale che era nella mira di un rettile. Armati di fionda, si mirava alla testa, e diventati esperti, spesso si colpiva, ma anche se non colpito la rana era salva perché il rettile fuggiva.
Da ragazzi si imparano presto le lingue. Rapidamente parlai correntemente il francese e, siccome allora nelle campagne era in uso corrente il provenzale, lo imparai nel contempo. Più tardi mi fu molto utile per capire le tradizioni, gli usi e costumi della Provenza, il suo folklore. Potei leggere Mistral, il poeta del sole. A Saint Gilles un altro poeta provenzale Laforet: nelle sue poesie vivono il paesaggio, i costumi, le piante della Camargue. Ebbi la fortuna di avere tra gli amici di famiglia un operaio colto, Dumazet, col quale mio padre aveva rapporti amichevoli già prima della guerra, e che con pazienza mi insegnò i primi elementi per iniziare a leggere e scrivere, per cui quando, nella primavera del 1922, fui in condizione di percorrere in bicicletta i 9 chilometri, mattina e sera, che separavano il Mas da Saint Gilles, e andai a scuola, non partivo da zero. Bisognava alzarsi presto per essere alla scuola alle 8. Lungo la strada vi erano altri ragazzi e ragazzine e così si arrivava a Saint Gilles una decina. L’estate, la primavera ed anche in parte l’autunno era un piacere, ma l’inverno era dura, specie quando soffiava il terribile mistral. La sera per tornare a casa ci prendeva di petto. Non eravamo ragazzi cresciuti nell’ovatta.
Il viaggio
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