Mestieri
impiegataLivello di scolarizzazione
licenza scuola media inferiorePaesi di emigrazione
Inghilterra. GermaniaData di partenza
3.1961Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Laura Nassi è giunta da poco a Berlino, e ha preso servizio come cameriera in una pensione del settore occidentale della città.
La Signora Maria, così si chiamava, era una tipica donna tedesca, alta, robusta, imponente e ben proporzionata, aveva i capelli corti di un color castano chiaro, sulla cinquantina e nel complesso di aspetto piacevole. Avevo trovato il lavoro, naturalmente, nella zona ovest della città, quella sotto la tutela degli Stati Uniti, attraverso un’ agenzia londinese. La pensione si trovava in una zona residenziale del quartiere, ed era una vecchia villetta a due piani, con poche camere più una piccola mansarda, circondata da un giardino poco curato e abbastanza ampio confinante con altri molto più grandi e lussureggianti. La Signora Maria gestiva la pensione con il marito, un uomo molto più anziano di lei, fuggito dalla zona russa dove aveva delle proprietà passate allo stato. Era di media statura e molto esile: ciò metteva ancor più in evidenza l’altezza e l’abbondante corporatura e la giovane età della moglie. La coppia veniva da precedenti matrimoni, lei era stata sposata ad un italiano morto in Russia durante la guerra, dal quale aveva avuto un figlio da poco sposato, mentre il marito aveva dei figli che erano rimasti oltre la cortina.
Il mio insediamento nella piccola pensione non fu difficile, avevo una piccola camera nella mansarda, con una finestra che spaziava sui giardini confinanti e dove potevo ascoltare a volume alto (e senza disturbare nessuno) i pochi dischi di musica classica che possedevo, ma che per l’epoca costituivano un vero patrimonio. Anche il mio piccolo giradischi, che avevo comprato a seguito di molte rinunce, era un piccolo, grande lusso.
Non conoscendo il tedesco, comunicavo con i miei datori di lavoro in inglese. Il mio lavoro non era faticoso perché i lavori pesanti venivano fatti da una signora residente dalla zona est di Berlino, che io osservai subito con molta curiosità, delusa di non trovare in quella donna sorridente esule della zona dove esisteva il “vero” comunismo, nessuna differenza con le altre della zona ovest della città. Al contrario delle mie aspettative, era cordiale ed allegra e comunicavamo fra di noi a gesti. Avrei voluto farle tante domande e aspettavo di poter esprimermi un po’ nella sua lingua per chiedere e avere risposta a tutte le mie curiosità e fantasie.
Le villette che circondavano la pensione erano le uniche superstiti scampate ai bombardamenti che avevano distrutto il 75% della città. Verso la Germania nutrivo quel rancore comune a tutti gli europei, per aver scatenato la Seconda Guerra Mondiale e non solo.
Il viaggio
Mestieri
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