Arrivo in Nuova Zelanda

21 gennaio – Nei tre giorni passati non è successo niente degno di essere annotato sul diario. Abbiamo sempre avuto tempo bello e venti buoni. Ora siamo al largo della costa dell’Australia e ci avviciniamo rapidamente alla Nuova Zelanda, la terra promessa. Tutti i nostri passeggeri sono molto affaccendati, chi a fare copie del giornale, chi a scrivere lettere, eccetera. Il saloncino di poppa presenta ogni giorno l’aspetto di un ufficio in fermento.

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7 febbraio – Sono salito sul ponte verso le 7 e ho visto che eravamo proprio di fianco al capo Barings e al capo Pencarrow e si potevano vedere chiaramente i dromi. Così finalmente stiamo per entrare in porto ma non essendoci quasi affatto vento procediamo molto lentamente e con molta cautela perché ci sono molte secche e molti scogli a pelo d’acqua. Verso le nove si sono avvicinate due scialuppe appartenenti a una baleniera americana che recentemente si era incagliata qui nei pressi. Il capitano e due dei passeggeri sono saliti su una delle due barche e si sono diretti verso Wellington portando con loro la posta e altri dispacci; intanto uno degli uomini dell’altra barca è salito a bordo per pilotarci fin dentro il porto, da cui ora eravamo distanti 14 miglia. In quel momento abbiamo visto con divertimento una canoa spinta con una pagaia da due nativi che si dirigeva verso di noi; essendo questa la prima volta che vedevamo dei nativi ci siamo molto incuriositi. Avevano portato grandi quantità di pesce ed avevano intenzione di fare degli scambi. Prima di arrivare al porto sono passate 5 ore, facendo una bordata ogni dieci minuti, con grande spavento delle signore, ma alla fine abbiamo gettato l’ancora al Jermingham Point alle due e mezza. Abbiamo subito ricevuto una visita dal doganiere capo e dall’ufficiale sanitario che mi ha chiesto di firmare la dichiarazione di quarantena. Con loro è venuto anche Mr. Wade, il quale è rimasto a cena sulla nave; molti dei passeggeri sono quindi scesi a terra in sua compagnia. Così è terminata la prima parte del nostro viaggio, finora abbastanza piacevole. Dalla partenza da Falmouth abbiamo impiegato 123 giorni; questo è considerato un tempo medio per un tale viaggio e così nonostante la cattiva fama della “Lord Auckland” per le sue qualità veliere, essa si è comportata molto bene e con nostra grande soddisfazione.