Sigarette di contrabbando

Dopo 26 giorni finalmente si arriva. Mentre alla partenza le scene erano strazianti perché si lasciava i nostri cari, l’arrivo era una gioia per tutti, era l’inizio di una nuova vita. Al porto c’erano tutti i mariti, fidanzati tutti o quasi “beccaroni” di nome e di fatto ma pronti a tutto per rifarsi una famiglia o per farla nuova. Per scendere a terra bisognava passare davanti alla dogana. Davanti a me c’era la Gina che aveva riempito le mutande di pacchetti di sigarette italiane, molto ricercate, ma quando disgrazia vuole questa arriva subito. Si ruppe l’elastico delle mutande e ci fù la cascata delle mutande stesse e dei pacchetti di sigarette. I doganieri si misero a ridere e con vera flemma inglese si girarono dall’altra parte. Aiutai la Gina a raccattare e mettere sul seno, aveva un maglione per fortuna. Io da buon toscano in fatto di bestemmie avevo un buon repertorio. La Gina diede sfogo al suo che il mio era solo l’A.B.C. Tutto in veneto stretto ma chi voleva capire capiva.