Paesi di emigrazione
CongoData di partenza
2009Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Alessandro Bonora svolge un incontro preparatorio alla partenza come volontario per il Congo.
Ricordo il ritiro che il gruppo dei volontari ha fatto prima di partire per l’Africa, a Frasciscio, paese natale del Beato Guanella. La congregazione dei servi della carità oggi conosciuta anche come Opera Don Guanella fu fondata dal Beato Luigi Guanella (1842-1915) con la missione di “evangelizzare la vita” con le opere di misericordia e di carità, prendendosi cura particolarmente delle persone trascurate o dimenticate dalle politiche sociali, coinvolgendo quanti a vario titolo collaborano da vicino alla nostra missione. Arrivò dal Congo per parlarci dell’Africa, e nello specifico anche delle missioni che avevano laggiù, com’erano strutturate, e che tipo di lavoro andavamo a fare, un sacerdote Italiano, padre Guido. Un veterano, che risiedeva oramai da dieci anni a Kinshasa. Lui, è stato il principale fondatore del centro Guanelliano dove andremo. Inizia a descriverci le strutture di accoglienza che operano per la tutela, e il reinserimento dei ragazzi di strada a Kinshasa. I Guanelliani in Congo, grazie sopratutto al forte spirito evangelico e anche alla grande fede di questo padre, hanno dato vita ha un progetto umanitario di speranza e solidarietà per i giovani fratelli Africani, costruendo tre case di accoglienza per questi ultimi. Sono delle strutture per accogliere i giovani che altrimenti non hanno dove vivere se non le stesse strade, ogni casa può ospitare diverse decine di ragazzi, dando loro oltre che un tetto dove vivere e del cibo per sfamarsi, un posto familiare dove potere riprendersi prima di tutto dalle brutture passate vivendo in mezzo alla strada, ma poi anche ridare quella speranza nella vita per essere vissuta, che altrimenti viene meno. Dove siamo diretti continua, è un quartiere periferico di Kinshasa dove si stima ci siano ben venticinque mila ragazzi di strada. Ci racconta che in Congo la situazione per questi giovani è molto difficile, molte persone li credono nella stregoneria, è chiamata “sorcellerie” e per fare un esempio, quando capita una disgrazia in una famiglia, quando muoiono dei cari, oppure un parente si ammala, i capi famiglia prendono come capo espiatorio un figlio, ritenendolo responsabile, dell’accaduto, quindi dopo avergli inflitto punizioni e torture, lo allontanano definitivamente dalla casa, lasciandolo come un cane randagio in mezzo di strada. Noi volontari rimaniamo scossi dopo avere saputo la triste esistenza che subiscono questi poveri figli congolesi, iniziamo allora a fare alcune domande. Io gli domando se non sia più opportuno fare una formazione più appropriata prima di entrare in una realtà cosi difficile.
Il viaggio
Paesi di emigrazione
CongoData di partenza
2009Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Gli altri racconti di Alessandro Bonora
La fretta di partire
Mi trovo all'interno dell'aeroporto Francese Charles De Gaulle in attesa di imbarcarmi su un volo della...
Malati e orfani
Dopo avere posato per la prima volta lo sguardo su questo piccolo pezzetto di Africa, ci...
Uno scatto di troppo
Lasciamo la strada maestra per entrare dentro i vicoli stretti, sembra di essere dentro la casba...
Ragazzi di strada
Proseguiamo lungo una strada delimitata ai lati da grosse pietre, ai lati delle stesse c'è una...