Paesi di emigrazione
CongoData di partenza
2009Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Tutto è pronto: Alessandro Bonora sta per decollare da Parigi, diretto in Congo. Ad attenderlo, in Africa, un mese da volontario con l’Opera Don Guanella nella capitale dello stato africano.
Mi trovo all’interno dell’aeroporto Francese Charles De Gaulle in attesa di imbarcarmi su un volo della compagnia Francese, diretto nella Repubblica democratica del Congo. Esattamente nella capitale Kinshasa. É tarda mattina, sono all’incirca le 12.00. Fuori è sereno, e non fa troppo caldo per essere la fine di Luglio. Sono seduto in completa solitudine all’interno della struttura che ospita i passeggeri pronti per l’imbarco. In realtà di passeggeri ancora non se ne vedano pare proprio che io sia il primo. Qui sembra che nessuno abbia tanta fretta di partire, tranne me. Tutto sembra essere ancora in letargo, non c’è anima viva intorno. Tranne un inserviente delle pulizie, che con andatura lenta e un po’ assonnata, spinge pigramente un grosso carrello pieno di secchi colorati e svariati arnesi per fare le pulizie, un po’ insolita questa situazione penso, per un grande aeroporto, dove in genere è sempre affollato da molte persone, vogliose di partire. Certo qui non si respira ancora quella frenesia e ansia che ti trasmettono i turisti prima dì un imbarco su un aereo, raccolti in trepida attesa, pronti a scattare, con la smania di arrivare prima degli altri sopra l’aereo. Oggi qui per il momento c’è tutta un’altra atmosfera, più rilassata e naturale non sembra certo di stare dentro un aeroporto. Questo mi fa riflettere un po’ sulla nostra civiltà, occidentale. Sempre più frenetica, sempre più individualista. Mi domando dove speriamo di arrivare! Qual è la molla che oggi ci spinge in avanti insomma qual è il nostro credo? possibile che tutta la nostra avvolgente storia, la nostra cultura, la nostra religiosità, ci abbia portato a questo punto di totale confusione, di smarrimento, di vuoto interiore. Che cosa è rimasto oggi degli esseri umani che valga la pena di essere salvato? Penso che oggi più che mai ci sia bisogno di ritrovare le nostre vere radici. L’essere umano a urgenza di riscoprire il senso vero della vita, e per fare questo deve ristabilire un autentico rapporto con il suo creatore, con Dio. Per arrivare a ritrovare un autentico rapporto con Dio, bisogna innanzi tutto rafforzare lo spirito, bisogna imparare a nutrirlo per fare ciò, dobbiamo fare attenzione alle sue innumerevoli richieste, e non fare come facciamo spesso finta di niente. A quale pro? Quante volte cerchiamo di ritagliarci uno spazio di pace e silenzio dentro la vita di tutti giorni, sempre più dispersiva e inconcludente, uno spazio nostro di quiete, che ti proietti al di fuori della confusione quotidiana la quale ti aggredisce tutti i giorni senza sosta, senza neanche che te te ne renda conto.
Il viaggio
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