Paesi di emigrazione
CongoData di partenza
2009Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Alessandro Bonora va in un centro che si occupa dei ragazzi di strada
Proseguiamo lungo una strada delimitata ai lati da grosse pietre, ai lati delle stesse c’è una specie di fogna a cielo aperto, ai margini di questo canale di scolo, ci sono sistemate alcune bancarelle che vendono un po’ di tutto. Svoltiamo improvvisamente con cautela, per non finire dentro la fossa, e ci immettiamo in una stradina secondaria, dove il cemento della strada principale, lascia spazio alla sabbia di colore scuro, continuando per la via arriviamo in una piazza circolare, dove c’è il primo centro. Dopo avere salutato gli altri del gruppo, scendo dal furgone insieme a un altro volontario, per intraprendere la mia prima giornata insieme hai ragazzi. Anche qui alte mura ricoperte da filo spinato delimitano la casa, all’entrata ci accoglie un simpatico educatore, che si chiama Jackson, un vero spasso di persona, molto simpatico e carismatico.
All’interno del centro facciamo subito conoscenza coni ragazzi, sono ragazzi che vanno dagli otto ai dodici anni circa, ma ci sono anche più piccoli. L’accoglienza the ci riservano è entusiasta, e allo stesso tempo discreta, prerogativa di persone semplici e umili. Finalmente eccomi qua in mezzo ha questi poveri angeli, vestiti solo con qualche straccio molte volte forato e strappato ma cosa importa sembrano volerci dire sotto le righe, ai piedi indossano non tutti ma solo una parte, dei sandali colorati di gomma, altri infradito, invece per altri ahimè è normale camminare scalzi. Le strade da queste parti sono per la stragrande maggioranza delle piste di sabbia scura, ricoperta dalla immondizia, quasi tutti i giovani, diciamo la stragrande maggioranza, hanno nel mezzo del dito pollice del piede, un ferita che divide in due l’unghia, per un taglio che si fanno da soli con un vetro, oppure con un coltello, e serve loro per togliere un verme che gli cresce dentro il dito il quale se non viene tolto può causare dei seri danni, questo verme naturalmente nasce sopratutto per la sporcizia che regna sovrana facendo da casa per batteri e malattie del genere. Ogni ragazzo di strada ha una storia a dir poco triste alle spalle, fatta di soprusi e violenze. Certamente soffrono molto questi nostri fratelli Africani, ma hanno una tale capacità di donarti gioia di vivere, mai vista. Sono molto vivaci non stanno fermi un attimo, ti coinvolgono in tutto quello che fanno è ha dir poco sbalorditivo. Mi metto a sedere su una grossa panca di legno, insieme ad una dozzina di loro e ne osservo due che stanno facendo una partita simile alla nostra dama, con una grossa scacchiera artigianale, usando dei tappi per le bottiglie, giocano si divertono scherzano, poi quello che ha vinto, mi invita a sfidarlo, accetto volentieri, il giovane ha un gobba proprio davanti nel petto, certo che gli deve creare non pochi problemi penso io, ma lui sembra neanche farci caso, è molto sveglio e intelligente diciamo un po’ superiore alla media, e per questo viene stimato e tenuto in considerazione dagli altri ragazzi, nonostante la sua menomazione. Non c’è niente da fare, dopo la prima sconfitta tento una rivincita ma senza successo. Parlo rido scherzo insieme a loro, sono a mio agio come poche altre volte mi è capitato.
Conosco Guiy un ragazzino timido, diventiamo subito amici, parliamo un po’ anche se è una impresa visto il mio livello di francese, ma non importa. Il posto dove vivono questi ragazzi è fatto da una casa principale con al fianco da un lato una specie di mansarda dove è riposto un grosso tavolo di legno che serve per mangiare, poi c’è un piazzale di circa cento metri dove giocano e dove si lavano per mezzo di un tubo dell’acqua per annaffiare, Dentro alla casa ci sono le stanze coni letti a castello e una sala per studiare e fare un po’ di ricreazione, c’è anche un vecchio televisore che viene acceso soltanto in orari stabiliti. Infine dal lato opposto della casa c’è una specie di gabinetto, simile alla turca, e vicino un piccolo angolo ovvero un quadrato di cemento, dove le donne fanno dei piccoli fuochi per preparare il pasto, che consiste, la mattina come prima colazione nella magnoca una specie di polenta, mentre il secondo pasto lo fanno con del pesce e qualche verdura del posto, poi c’è anche la frutta. Cammino per il cortile insieme a Guiy cercando di capire un po’ più della sua vita, ma senza molto successo, la mia attenzione viene rapita da due ragazzi che in un piccolo pezzo di sabbia si sono fatti una pista per le biglie e giocano molto agguerriti, E un continuo gioco per loro, anche se la la vita qui dentro è scandita da regole precise, esiste l’ora per il divertimento, l’ora per lo studio, l’ora di religione, come in una scuola normale. Gli educatori che affiancano questi ragazzi sono del posto, sono delle persone straordinarie sotto molti punti di vista, sono proprio fortunato ad avere conosciuto questa gente.
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