Mestieri
militareLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
LibiaData di partenza
1911Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)Il cappellano benedice il cimitero di guerra spuntato alle porte di Tripoli nel 1911, per raccogliere le salme dei caduti italiani. Il cappellano che celebra la cerimonia offre ai presenti, tra i quali è presente Giacomo Susani, un’interpretazione religiosa della guerra che gli italiani stanno combattendo.
Venuto il giorno del S. Natale del 1911 il cimitero che fin’ora non era altro che posto sacrificato ai martiri passò al meritevole nome di campo Santo. Campo Santo perché un reverendo Capellano il detto giorno vi celebrò in esso la S. Messa e lo benedisse dando il suo frutto in seno alla Cristianità. Il reverendo poscia predicò un commoventissimo discorso, additando a noi le tombe che ci stavan davanti e tutta la truppa che adunata fu lì per ascoltare la S. Messa, ad ogni detto cenno faceva il presenratarm. Il Santo uomo diede spiegazioni sul motivo per cui si combatteva, e disse queste tre cose: Sappiate ragazzi che il sacrificio che state facendo è per portare in queste terre la civiltà, il benessere, ed il progresso, è per ingrandire e far glorioso il proprio vostro paese, ed anche pur di permettere, che la nostra Santa religione allarghi le ali e si diffonda per ogni dove. Così la nostra Italia fronte al mondo civile potrà dire che ha fatto anch’essa la sua parte, pur di portare il buon esempio dove ancor lo ignorano. Ragazzi: Ora che voi portate questa meritevole divisa, siate coraggiosi e cercate di portar alto il nome della nostra cara patria, vendicando questi vostri cari fratelli, che intenti a compiere il supremo dovere passarono sfortunatamente dal fior della gioventù alla morte, e così dando per suo tributo la propria vita. Noi ci resteranno scolpiti nella mente nostra, e se destinati saremo di raggiungerli rasseniamoci alla volontà di Dio, poiché combattendo per la patria, combattete anche per la religione che in questi luoghi è sconosciuta; come ben sapete qui non si rispetta nemmeno la morte, sarebbe tollerabile uccidere per la difesa dei propri valori, è cosa che fa ribrezzo e che piange il cuore il dirlo, quello di scagliarsi sopra un uomo morto e far di lui ogni nefandità perché o combattenti la morte va rispettata. Il reverendo dopo di aver stretto la mano ai superiori che pure loro ezaudirono tutto, si congedò lasciando davanti ai nostri occhi il santo cimitero che provocava in noi la più dura commozione.
Il viaggio
Mestieri
militareLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
LibiaData di partenza
1911Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)Gli altri racconti di Giacomo Susani
Il primo cimitero cristiano
Era il 27 novembre 1911, quando un tratto di terreno antistante alla scuola Agricoltura si distinse...
“Cimitero scuola Agricoltura”
Poscia questo sacro terreno andò sempre ingrandendosi, mano mano che qualche combattimento si faceva micidiale per...