Mestieri
dirigente scolasticoLivello di scolarizzazione
licenza scuola media superiorePaesi di emigrazione
LibiaData di partenza
1936Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Da Hon , in Libia, dove vive ormai da alcuni anni, Alfonso Casadio scrive una lettera al Corriere della Sera: è un annuncio matrimoniale. È in cerca di una futura compagna di vita e cerca una strada singolare per individuarla.
Non avendo più conoscenze in Italia, inviai un vaglia di dieci lire al Corriere della Sera con preghiera di pubblicare un annuncio matrimoniale. Cercavo una moglie ‘bella, attraente, piacente’ per far capire che non l’avrei voluta ‘brutta, scostante e disgustosa’. Mi arrivarono una settantina di lettere. Ne scelsi dieci. Le altre le vendetti ai sottufficiali piloti dell’aeroporto al prezzo di cinque sigarette l’una. Moralmente fu una mascalzonata ma mi riempii le tasche di sigarette. Cominciai a rispondere a quelle dieci, poi a otto, poi a quattro, poi a due e finalmente a una sola. Era stata fidanzata con un pilota molto noto negli anni venti caduto poi in Africa orientale. Scriveva bene; ogni nostra lettera era provvista di una fotografia e così ci innamorammo alla follia. L’amore normale, quello, diciamo così, tridimensionale e concreto sappiamo tutti cos’è ma quello creato e alimentato dalla fantasia, dalla lontananza delle persone fisiche, senza alcun ricordo di un primo incontro, neppure di una stretta di mano, produce uno sconvolgimento interiore che non si può descrivere. In questi casi l’elemento dominante non è tanto l’amore quanto la fantasia che fa costantemente vivere, amare, soffrire per cause irreali. Una volta le scrissi, ma non ricordo perché, una lettera infuocata di gelosia, con accenti disperati, drammatici, violenti. E tale fu la rabbia da cui mi ero fatto trasportare che al momento della spedizione misi distrattamente la lettera dentro una busta indirizzata al comando del presidio locale, un altro ufficio poco lontano dal nostro. Se la passarono l’un l’altro sottufficiali e ufficiali finché tornò a me. Più imbestialito di prima. La corrispondenza andò avanti parecchi mesi finché un giorno mi decisi. Su carta intestata dell’ufficio scrissi a suo padre chiedendogli la mano di sua figlia. Per mia sfortuna il padre era un alto funzionario della pubblica amministrazione che a stretto giro di posta riuscì ad assumere informazioni sul mio conto. Non so a chi si fosse rivolto — ebbi solo un sospetto — né cosa gli fu risposto; probabilmente però dovette avere la sensazione che tutto quello che avrei potuto garantire all’unica sua figlia sarebbe stato un pezzo di pane tutti i giorni, molta sabbia, quarantacinque all’ombra, acqua potabile e un po’ di datteri. E non soltanto si oppose ma impose alla figlia il matrimonio con un ufficiale che lei non poteva digerire.
Il viaggio
Mestieri
dirigente scolasticoLivello di scolarizzazione
licenza scuola media superiorePaesi di emigrazione
LibiaData di partenza
1936Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gli altri racconti di Alfonso Casadio
“Appartenenti a specie sconosciuta”
Quella mattina udii un rumore che non conoscevo. Infatti dopo circa un quarto d'ora - la...
Case di tolleranza
L’ufficio affari civili e politici, una diecina di persone, era diretto dal già citato maggiore Alberto...
La Venere nera
Un pomeriggio la tenutaria, mi disse che era arrivata una fanciulla negra, non certamente vergine ma...
Scherzi nel deserto
Con la rioccupazione del Fezzan nel 1930 Hon fu eletta capoluogo di tutto il Sahara Libico...